Rendere automatico il bonus sociale in bolletta per chi ne ha diritto. Per contrastare la povertà energetica e raggiungere con gli sconti per luce, gas e acqua una platea stimata in 6,8 milioni di persone. Tutto questo mentre il bonus luce e gas raggiunge a oggi più o meno un terzo, o poco più, dei potenziali beneficiari. È la richiesta che arriva dall’Autorità di regolazione per l’energia, reti e ambiente (Arera) che in una segnalazione inviata a Parlamento e Governo chiede di “applicare automaticamente il bonus sociale di sconto previsto sulle bollette di luce, gas e acqua approvando una norma che consenta lo scambio dei dati necessari tra le amministrazioni per garantirne la fruizione a tutti gli aventi diritto, azzerando per le famiglie tutti i passaggi burocratici oggi necessari”.

Questa in sintesi la proposta dell’Arera, fondata sulla constatazione che chi potrebbe beneficiare del bonus usa poco questo strumento, anche tenuto conto delle recenti norme sull’assegnazione delle agevolazioni a chi ha diritto al reddito di cittadinanza. Per rendere automatico il bonus, serve però “un intervento normativo che assicuri il consenso dell’interessato all’interazione fra le banche dati dell’INPS e le banche dati di energia, gas e acqua (Sistema informativo integrato e Anagrafe territoriale idrica) per l’erogazione dei bonus sociali, valorizzando – spiega Arera in una nota – il ruolo delle amministrazioni comunali a supporto e informazione dei cittadini, con particolare riferimento alla gestione dei bonus per gli utilizzatori di apparecchiature elettromedicali, dei bonus idrici territoriali, e all’eventuale individuazione dei clienti con riscaldamento centralizzato a gas metano”.

Un modo, l’automatismo del bonus, che potrebbe contribuire a contrastare la povertà energetica e garantire un sostegno a copertura della spesa energetica e idrica per 2,2 milioni di famiglie, circa 6,8 milioni di persone. L’Autorità riconosce che la fruizione del bonus è parziale: non arriva a tutti coloro che ne avrebbero diritto. “A fronte infatti degli sforzi e dei differenti strumenti impiegati per diffondere la conoscenza dei bonus e dei relativi requisiti per usufruirne, il rapporto tra i potenziali destinatari e i percettori effettivi per luce e gas si è sempre mantenuto intorno al 30-35% – afferma l’Autorità – Il livello di copertura del bonus elettrico rispetto ai potenziali destinatari poi risulta non uniforme a livello nazionale: tendenzialmente più elevato nelle regioni del Centro-Nord (con l’esclusione del Lazio) e particolarmente basso in alcune regioni del Sud e nelle Isole, dove invece è più alto il numero dei potenziali destinatari. Andamenti analoghi si osservano per il bonus gas, la cui diffusione geografica risulta ancor più differenziata a causa della diversa metanizzazione delle varie aree del Paese. Il bonus idrico, attivo dallo scorso 1° luglio, nei primi sei mesi di operatività ha fatto registrare una richiesta contenuta (240 mila domande al 31 dicembre 2018), in prevalenza da parte di soggetti già beneficiari del bonus elettrico e/o gas. L’Autorità auspica l’estensione del bonus sociale idrico ai percettori del reddito di cittadinanza e la riparametrazione dello stesso bonus per tutti gli aventi diritto, in modo da ricomprendere anche le spese relative ai servizi di fognatura e di depurazione”.

I Consumatori hanno accolto con favore la proposta.

Marco Vignola, responsabile energia dell’Unione nazionale consumatori

“Giustissimo, lo chiediamo da anni. Ora speriamo che Parlamento e Governo finalmente accolgano la proposta dell’Authority – ha commentato Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori – È una vergogna nazionale che più del 65% degli aventi diritto non usufruisca del bonus solo perché non viene correttamente informata di questa agevolazione. Peraltro ricordiamo che il bonus non grava nemmeno sul bilancio dello Stato ma viene finanziato direttamente dagli altri consumatori attraverso il pagamento della bolletta”.

L’associazione chiede di aumentare l’importo del bonus fino a coprire almeno il 50% della bolletta e di rivedere gli scaglioni ISEE in modo da ricomprendere tutte le famiglie in povertà relativa.

“L’automatismo dei bonus sociali di luce gas e acqua rappresenta senz’altro un tassello importante nella lotta alla povertà energetica, che è un fenomeno in crescita anche nei Paesi più sviluppati, tanto che solo nel nostro Paese, i poveri energetici sono più di 5 milioni”, dice Adiconsum. Per l’associazione, oltre che sull’automatismo, si deve mettere mano anche all’importo dello sconto da applicare agli aventi diritto in modo da ampliarne la platea e istituire un Fondo sociale che si potrebbe realizzare con le giacenze di fine anno, con gli arrotondamenti annuali delle bollette e con l’energia sospesa (chi può paga per chi non può). Contro la povertà energetica Adiconsum propone dunque automatismo, aumento del bonus e fondo sociale.


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