Vacanze 2019, Findomestic: più Europa e meno mare. E non a rate
Più Europa e meno mare nelle vacanze degli italiani. Che non sono lunghissime, si prenotano soprattutto online (sette italiani su dieci) e prevedono una spesa che per il 63% dei vacanzieri non andrà oltre le mille euro a persona. A caccia di sconti sì, mentre non passa l’idea di pagare la vacanza a rate. Lo hanno fatto solo quattro italiani su dieci, mentre il 21% non ha mai pensato di comprare la vacanza a rate.
I dati vengono dal nuovo Osservatorio mensile di Findomestic, realizzato in collaborazione con Doxa, che fotografa le vacanze degli italiani. Sempre meno stanziali, aperti soprattutto al viaggio nei paesi europei, con un po’ meno mare e un po’ più viaggi itineranti e città d’arte.
«Sempre più italiani decidono di trascorrere le vacanze fuori dai confini nazionali soprattutto in un Paese europeo, così come scelgono meno le località di mare a beneficio di città d’arte e viaggi itineranti», dice l’indagine.
Per l’estate 2019 il 65% degli intervistati ha programmato una vacanza mentre il 15% dovrà rinunciare soprattutto per problemi economici (53%).
Secondo lo studio della società di credito al consumo del Gruppo BNP Paribas negli ultimi tre anni è diminuito progressivamente il numero di italiani che scelgono di trascorrere le ferie lungo la penisola: erano il 58% nel 2017 e quest’anno sono il 50%. Tutto a vantaggio dei Paesi UE graditi ormai da quasi un quarto degli italiani (23%). Le vacanze degli italiani sono sempre meno stanziali: il mare rimane la meta preferita ma vede calare le preferenze dal 65% dell’anno scorso al 59%. Parallelamente chi sceglie un viaggio itinerante aumenta dal 10% del 2017 al 14% di quest’anno, mentre le città d’arte sfiorano il 10% dei consensi. Invariata, rispetto allo scorso anno, la quota di coloro che non hanno ancora deciso la meta della propria vacanza (16%).
L’80% del campione non può concedersi più di due settimane di vacanza e la metà di questi non va oltre una settimana (39% degli intervistati). In compenso cresce la quota di italiani che trascorrerà un periodo di villeggiatura superiore ai 15 giorni: quasi un italiano su cinque (19,5%) rispetto al 16% dello scorso anno.
La sensazione prevalente degli intervistati è che si spenderà tanto quanto l’anno precedente (53%). E se il 14% è convinto di abbassare la propria soglia di spesa (nel 2018 quanti pensavano di spendere meno erano il 19%), più di un quarto dei vacanzieri italiani (26,5%) prevede, invece, di spendere più dell’anno passato. La maggior parte di chi andrà in vacanza non spenderà più di 1.000 euro a persona e una buona metà di essi non supera i 500 (33%). Il 17,3% spenderà, invece, fino a 1.500 euro, mentre il 13,6% si spingerà oltre la soglia dei 2.000 euro.
Aumentano le prenotazioni online, e questa è una tendenza ormai consolidata: sette italiani su dieci si affidano a Internet per prenotare. Il 42% lo fa attraverso siti dedicati come Booking, Tripadvisor e AirBnB, sempre più numerosi quelli che lo fanno attraverso il sito della struttura (dal 13% del 2018 al 17% di quest’anno) mentre risultano in calo le agenzie di viaggio online (dal 13 al 10% di quest’anno).
Scendono al 19% (dal 22% del 2018) gli italiani che preferiscono contattare la struttura telefonicamente e il 9% vuole ancora recarsi in agenzia di viaggio. L’hotel è la soluzione preferita, scelta dal 34% del campione, mentre uno su cinque (19%) affitterà una casa, il 10% soggiornerà in un villaggio turistico e oltre il 12% sceglierà un B&B, un ostello o una pensione. Sette su cento sfrutteranno la seconda casa, un ulteriore 7% alloggerà presso l’abitazione di amici e parenti mentre il 4% preferisce il campeggio o il camper.
A caccia di sconti sulle prenotazioni, si cercano le occasioni, soprattutto gli sconti sulle prenotazioni (il 38% cerca gli sconti per prenotazioni anticipate e il 23% per quelle «last minute») e i servizi extra inclusi nel prezzo (30,6%). È invece veramente poco diffuso l’acquisto rateizzato delle vacanze. Solo il 4,1% degli italiani ha già acquistato a rate una vacanza e il 2,4% ha intenzione di farlo in futuro, dato in linea con quanto rilevato a partire dal 2014. Il 21% degli intervistati dichiara di non aver mai pensato alla possibilità di acquistare a rate una vacanza.