“Vorrei ma non posso”. Si può riassumere così il comportamento del consumatore chiamati a fare “acquisti responsabili”.  Da un lato infatti si è disposti a spendere un po’ di più per prodotti etici e sostenibili ma dall’altro si manifesta una certa difficoltà nel mantenere comportamenti d’acquisto simili. La propensione potenziale a pagare un prezzo maggiore appartiene al 54,4% degli italiani con punte che sfiorano il 60% (59,1%) quando al prodotto si associa alla tutela dei diritti umani dei dipendenti, arrivano al 57,5% se si utilizzano solo materie prime italiane, 55.9% se è un’impresa radicata sul territorio. Ma superano comunque sempre il 50% anche le indicazioni “prodotto rispettoso dell’ambiente”, “con materie certificate”, “con informazioni chiare e numerose”, “in grado di indicare tutti i passaggi della filiera”.

Se la maggioranza dei consumatori si ritiene abbastanza o molto responsabile (lo afferma il 94,2%), è altrettanto vero, e il campione ne è consapevole, che non è così facile esserlo. I primi tre motivi di impedimento sono la ricerca del risparmio per il 53% del campione, l’inconsapevolezza per il 14% e la superficialità per il 18,4%.

Sono i risultati dell’indagine svolta da Coop in occasione del Cash Mob Etico 2019, organizzato per il secondo anno nell’ambito delle iniziative a corredo del Festival dello Sviluppo Sostenibile di Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) in partnership con NeXt (Nuova Economia per Tutti).

Obiettivo del Cash Mob Etico è quello di svolgere un’azione di sensibilizzazione a favore di prodotti che manifestano quelle caratteristiche di sostenibilità allineate con i principi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite come i prodotti biologici, i prodotti di Libera Terra, i prodotti del commercio equo e solidale.

In 22 punti vendita Coop il lay out del negozio è stato modificato, così da mettere in evidenza, attraverso l’allestimento di espositori e segnaletica dedicata, quali erano i prodotti coinvolti; inoltre è stato allestito all’entrata un desk informativo presso il quale, oltre a ricevere ulteriori informazioni, chi voleva poteva sottoporsi alla compilazione di un questionario sugli stili di vita e di consumo.

L’edizione 2019 del Cash Mob Etico di Coop ha contribuito a un aumento di circa il 18% (esattamente +17.6%) delle vendite dei prodotti che rispondono ai requisiti di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Il dato è parametrato rispetto allo stesso giorno della settimana successiva ed è oltremodo interessante perché rivela l’innesco di un effetto sostituzione: le persone hanno acquistato i prodotti responsabili “in sostituzione” di quelli convenzionali e non “in aggiunta a”.

Un dato che porta a pensare che questi consumatori potrebbero cambiare definitivamente le loro scelte di acquisto favorendo in maniera continuativa, i prodotti sostenibili.

“Siamo orgogliosi delle molte iniziative che da decenni le cooperative di consumo italiane sviluppano a favore di uno sviluppo equo, sicuro e sostenibile. Sappiamo, però, che quanto fatto finora non può bastare e che sono necessari nuovi sforzi non solo per adottare comportamenti d’impresa ancora più coerenti con l’Agenda 2030 ma anche per diventare agenti di cambiamento dell’intera filiera di produzione e consumo”, ha dichiarato Albino Russo, direttore Ancc-Coop.

“La forza di Coop – e dei suoi milioni di soci – deve essere utilizzata a favorire il cambiamento dei comportamenti quotidiani delle persone a dalle scelte di consumo. Grazie all’impegno dei tanti volontari coinvolti l’iniziativa del cash mob dimostra che è possibile farlo. In questo senso, continuerà il nostro impegno”.

 

Notizia pubblicata il 12/06/2019 ore 17.49


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