Fondazione Barilla: agricoltura e diete sostenibili ricetta per ridurre emissioni CO₂
9 persone su 10 vivono in luoghi dove la qualità dell’aria è inferiore ai limiti fissati dall’OMS. Una situazione che porta conseguenze drammatiche in termini di “costo” di vite umane, visto che 7 milioni di persone muoiono per problematiche riconducibili a questa condizione. Tra le principali cause dell’inquinamento atmosferico dell’ambiente esterno (outdoor) sono stati individuati i trasporti, le attività agricole, il consumo energetico degli edifici, l’industria, la produzione di energia elettrica. In questo quadro, proprio la produzione agricola gioca un ruolo cruciale, visto che genera ben il 24% delle emissioni di gas serra globali (più dell’industria, 21%, e dei trasporti, 14%). Inquinamento atmosferico che, inoltre, incide anche sul sistema alimentare contribuendo all’insicurezza alimentare (impattando negativamente sulla disponibilità di materie prime).
È questa, in sintesi, la fotografia di un Pianeta che sta letteralmente bruciando, scattata dalla Fondazione Barilla in vista della Giornata Mondiale dell’Ambiente (5 giugno), che quest’anno sarà dedicata proprio al tema dell’inquinamento dell’aria.
La Commissione Economica Europea delle Nazioni Unite (UNECE) conferma una relazione biunivoca tra la produzione alimentare e l’inquinamento atmosferico: da una parte, infatti, contribuisce significativamente all’inquinamento, dall’altra ne subisce gli effetti. La produzione agricola, la trasformazione e la distribuzione, generano notevoli inquinanti atmosferici, soprattutto gas serra, NH3 e particolato.
“L’inquinamento atmosferico preoccupa perché strettamente correlato anche ai cambiamenti climatici, una minaccia per la salute globale e per il sistema alimentare, oltre che per l’agricoltura, visto che riducono la quantità e la qualità delle forniture alimentari”, commenta Anna Ruggerini, Direttore Operativo di Fondazione Barilla.
L’agricoltura gioca un ruolo cruciale rispetto all’inquinamento atmosferico, stime confermano che una riduzione del 50% delle emissioni in agricoltura potrebbero evitare oltre 200 mila morti all’anno in regioni e paesi come Europa, Russia, Turchia, Stati Uniti, Canada e Cina. Nell’Unione Europea, la mortalità causata dall’inquinamento atmosferico potrebbe essere ridotta del 18%, generando un beneficio economico annuo di 89 miliardi di dollari.
Dal punto di vista del singolo individuo, invece, una soluzione semplice e sana è quella di adottare regimi alimentari sostenibili. Il modello della “Doppia Piramide Alimentare e Ambientale” consente di visualizzare rapidamente le scelte alimentari che hanno un’importanza fondamentale per la nostra salute e per quella dell’ambiente. La Piramide alimentare si basa sui principi della dieta mediterranea, che suggerisce un ampio consumo di ortaggi, frutta, frutta secca, cereali integrali, un consumo moderato di pesce e un consumo limitato di carne rossa e grassi saturi. La Piramide ambientale, invece, riclassifica gli alimenti in base al loro impatto ambientale relativo, producendo così una piramide rovesciata, in cui gli alimenti più dannosi per l’ambiente sono proprio quelli che dovremmo consumare con più moderazione, mentre quelli più salutari per noi presentano effettivamente minori impatti ambientali, dimostrando così che i cibi buoni per la nostra salute sono anche “buoni” per la salute del Pianeta.