Millennials vs Baby Boomers, ovvero la generazione cresciuta a pane e Internet, contro il gruppo demografico nato tra il 1946 e il 1963 che attualmente detiene il più alto potere d’acquisto nella società italiana. Due parti che sono state messe a confronto praticamente su tutto e che continua a offrire interessanti spunti di riflessione. Come quelli messi in evidenza da Audipress, l’indagine ufficiale di riferimento per la lettura di quotidiani e periodici – che ha analizzato quanto sono distanti nella loro relazione con la stampa queste due generazioni.

Se è vero che i siti di informazione digitali sono la principale fonte di notizie per la maggior parte degli under 35, sta emergendo anche in vari mercati internazionali che i giovani non hanno dimenticato la carta e che apprezzano anche fonti informative “non algoritmiche”. L’iperstimolazione multipiattaforma a cui siamo sottoposti segna una diffusa tendenza a riprendersi il controllo delle fonti, della qualità dell’informazione e dell’attendibilità. E si tratta di un atteggiamento intergenerazionale.

“Emerge con chiarezza questa peculiarità della stampa di saper mantenere le proprie specificità anche in un momento di profondo cambiamento delle modalità di informazione ed esposizione multimediale da parte delle nuove generazioni, riuscendo a trasmettere la propria rilevanza e qualità sia tra i Millennials sia tra i Baby Boomers”, commenta il presidente di Audipress, Ernesto Mauri.

I dati Audipress mostrano che il gusto informativo e la capacità di selezionare le fonti più valide e attendibili nascono e si rafforzano in buona parte in famiglia e proprio in questo ambito si trasferisce anche l’abitudine alla lettura. I Millennials che lavorano e vivono ancora in famiglia leggono di più rispetto ai coetanei che non vivono più con i genitori (65% vs 59,6%) e tra i Baby Boomers chi vive con figli legge mediamente di più di chi vive da solo (65,3% di chi vive con figli Millennials vs 61,8%).

Se tra i Baby Boomers i livelli di lettura aumentano al crescere del reddito familiare e del segmento sociale di appartenenza, tra i Millennials la lettura sembra essere un’abitudine più trasversale, meno influenzata da questi parametri sociali e più omogenea sul territorio, superando le tradizionali dinamiche geografiche. I giovani mostrano di apprezzare soprattutto i mensili (il 27,5% ne legge almeno uno al mese vs il 19,7% dei Boomers), mentre i Boomers sono più vicini alla lettura dei quotidiani (33,7% vs 27,2% dei Millennials, nel Giorno Medio).

Considerando le frequenze di lettura e la fonte di provenienza, i Millennials appaiono meno sistematici e fedele in termini di frequenza, in linea con un approccio trasversale a diverse fonti di informazione, in una dieta mediatica varia e funzionale alle proprie esigenze. 


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