Adiconsum Verona ha avviato l’azione di autotutela collettiva per 317 veronesi che hanno investito oltre 9 milioni di euro in diamanti. C’è chi ha investito in diamanti per mettere al sicuro la liquidazione, chi voleva fare un investimento sicuro per le figlie e chi per le spese universitarie dei nipoti. E ci si è ritrovati nel mezzo di una questione che ormai si è posta all’attenzione nazionale.

È infatti di ieri la notizia del maxi sequestro preventivo, per un valore di oltre 700 milioni di euro, fatto dalla Guardia di Finanza a carico delle società IDB e DPI, già oggetto dei provvedimenti dell’Autorità Garante della Concorrenza e il Mercato, e degli Istituti Bancari coinvolti nell’attività di vendita dei cosiddetti “diamanti da investimento”.

Oggi dunque è stata avviata l’azione di autotutela collettiva di Adiconsum Verona nei confronti del Banco Bpm per 317 soci aderenti e un controvalore investito in diamanti in 9.400.000 euro. L’iniziativa è stata presentata durante una conferenza stampa alla presenza di numerosi risparmiatori associati ad Adiconsum Verona e degli avvocati dell’Associazione Carlo Battistella e Silvia Caucchioli.

“Dopo un anno di tentativi bonari per chiudere la vicenda al meglio per gli oltre 600 soci di Adiconsum coinvolti nella vicenda dei diamanti da investimento, 13 assemblee organizzate sul territorio scaligero con la presenza di un migliaio di consumatori e il fallimento della società Intermarket Diamond Business (Idb) – spiega Adiconsum –l’Associazione veronese ha avviato l’azione di autotutela nei confronti del Banco Bpm al fine di chiedere la formulazione di proposte transattive in linea con quelle svolte dagli altri istituti coinvolti. Ad oggi, infatti il Banco Bpm offre mediamente il rimborso di circa metà del capitale inizialmente investito con mantenimento della pietra (che peraltro oggi non ha mercato)”. Sono arrivate le adesioni di 317 clienti per un controvalore stimato del portafoglio di 94 milioni di euro.

“A fronte dell’ennesimo caso di risparmio tradito e date le ultime vicende giudiziarie milanesi, Adiconsum è al fianco delle vittime per farsi carico delle loro legittime pretese – ha detto Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum Verona – Sono tanti i cittadini veronesi incappati nella vicenda per essersi fidati dei consigli della loro banca: c’è chi ha acquistato i diamanti per garantire la copertura delle future spese universitarie del nipote, chi ha voluto fare un investimento “sicuro” per le figlie e chi ha tentato di mettere in sicurezza la propria liquidazione. Dobbiamo garantire a queste persone il risarcimento del valore delle pietre e quindi chiediamo alla banca che accolga la loro richiesta di aumento delle proposte di risarcimento”.


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