La posizione dell’Italia sulla direttiva copyright rimane “assolutamente contraria”. Così il sottosegretario all’Editoria Vito Crimi a margine di un convegno ha espresso il punto di vista italiano sulla riforma del copyright online concordata in Europa. Nei giorni scorsi si è arrivati a un accordo fra Parlamento europeo, Commissione e Consiglio sulle nuove regole del diritto d’autore in epoca digitale. Il provvedimento vuole garantire maggiori diritti e una remunerazione più equa a editori, creativi, artisti nei confronti delle grandi piattaforme online quali Google, Facebook e YouTube.

Dovrà ora passare al vaglio del Parlamento europeo in seduta plenaria e del Consiglio, dove i paesi contrari potrebbero cercare di fare blocco per fermare la riforma. E dovrà farlo prima delle elezioni europee.

La riforma è stata oggetto di aspre polemiche e di contrapposizioni fin dall’inizio. A febbraio, prima della conclusione dell’accordo, il Ministero dello Sviluppo economico aveva detto per voce di Luigi Di Maio che “la priorità per l’Italia è l’eliminazione della link tax e dei filtri diretti o indiretti sui contenuti caricati dagli utenti delle piattaforme, insieme ad un allargamento delle eccezioni al diritto d’autore che consenta lo sviluppo della data economy”. La posizione dell’Italia, ha detto il sottosegretario Vito Crimi (fonte: AgCult) non cambia e “resta assolutamente contraria a questa impostazione perché si sta trattando del diritto dell’editore e non del diritto dell’autore”. Per Crimi la direttiva “non è sbagliata solo nei principi, ma anche le conseguenze saranno nefaste. Google ha infatti già annunciato che farà accordi con chi vuole e quando vuole”. Per Crimi questo “vuol dire che i piccoli editori saranno fatti fuori e solamente gli editori ‘big’ potranno discutere con Google la collocazione delle proprie notizie. Per i piccoli editori, invece, sarà la morte”.

Non è di questa idea Confindustria Cultura Italia che qualche giorno fa, in occasione dell’accordo fra le istituzioni europee, ha parlato di “un passo importante per l’innovazione e la tutela della creatività nell’era digitale”. Per Confindustria Cultura Italia “il compromesso europeo sul diritto d’autore è un passo in avanti ma urge l’approvazione definitiva entro aprile”.

Ha detto il Direttore di Confindustria Cultura Fabio Del Giudice: “L’accordo raggiunto tra i negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio mira a garantire che i diritti e gli obblighi derivati dal diritto d’autore si applichino anche a Internet. YouTube, Facebook e Google News sono tra le aziende più direttamente interessate da questa legislazione. I co-legislatori si sono inoltre impegnati a garantire che Internet rimanga uno spazio di libera espressione. I frammenti degli articoli di cronaca potranno così continuare ad essere condivisi senza violare il diritto d’autore, così come le GIF e i meme. La normativa non introduce nessun filtro e i diritti fondamentali dei cittadini sono stati salvaguardati. Attualmente, le società di internet non sono responsabili dei contenuti che i loro utenti caricano. Gli autori sono pertanto costretti a controllare ciò che è pubblicato, chiedere la rimozione di ciò che è illecito senza garanzia che pochi istanti dopo la violazione non si ripeta. Come le piattaforme contestano, ciò è oltremodo oneroso. Il problema è che oggi l’onere è interamente a carico di chi crea, mentre i profitti sono prevalentemente a favore di chi intermedia. La direttiva riequilibra gli oneri: precisando che alcuni obblighi restano a carico dei titolari dei diritti ma chiedendo alle piattaforme di assumersi la propria parte di responsabilità”. Per Confindustria Cultura, la responsabilità delle società online aumenterà la possibilità di avere “accordi di licenza equi” per i titolari dei diritti.


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