Paniere Istat 2019: entrano frutti di bosco e il mercato libero dell’energia
Frutti di bosco e Zenzero; Bicicletta elettrica e Scooter sharing; Cuffia con microfono; Hoverboard e la web TV entrano ufficialmente a far parte del paniere Istat in base al quale l’Istituto calcola gli indici NIC (per l’intera collettività nazionale) e FOI (per le famiglie di operai e impiegati). Ad arricchire la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati entrano nel paniere Tavolo, Sedia e Mobile da esterno, Pannoloni e Traversa salvaletto e i prezzi dell’Energia elettrica del mercato libero, affiancano quelli del regime di maggior tutela nel contribuire alla stima dell’inflazione.Escono dal paniere il Supporto digitale da registrare e la Lampadina a risparmio energetico.
Nel complesso, si tratta di 1.507 prodotti elementari (1.489 nel 2018), raggruppati in 922 prodotti, a loro volta raccolti in 407 aggregati, che tengono conto dei cambiamenti emersi nelle abitudini di spesa delle famiglie, dell’evoluzione di norme e classificazioni e in alcuni casi arricchisce la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati.
“Al di là delle nuove voci introdotte nel paniere per il calcolo dell’inflazione, destano enormi perplessità le modifiche dei pesi operate dell’istituto di statistica”, afferma il presidente Carlo Rienzi, “Riteniamo assolutamente incomprensibile la riduzione di peso per il comparto “Trasporti”, una voce che incide pesantemente sui bilanci familiari e che nel 2018 ha avuto effetti pesanti per le tasche dei cittadini”.
L’associazione sottolinea come lo stesso Istat abbia più volte sottolineato che la categoria dei trasporti incide in maniera rilevante con un impatto di 143 euro annui per un nucleo con due figli (+2,7% all’anno). “Sbagliato“, quindi, “ridurre il peso per una voce in costante crescita e che incide pesantemente sulla spesa mensile delle famiglie”, commenta il Codacons.
Positivo invece l’ingresso nel paniere dei prezzi dell’Energia elettrica del mercato libero, considerato che con le liberalizzazioni il 40,6% delle utenze elettriche italiane è passato a tale mercato, mentre per il gas il 36,1% delle famiglie ha scelto il mercato libero, settore dove i prezzi sono in continua evoluzione con effetti diretti sul tasso d’inflazione.
Idea condivisa anche dall’Unione Nazionale Consumatori. “Bene l’ingresso dei prezzi dell’energia elettrica del mercato libero, considerato che secondo la recente indagine dell’Antitrust, oltre che stando alle ultime rilevazioni di Arera, i prezzi sono in media maggiori di quelli del mercato di maggior tutela”, afferma Massimiliano Dona, presidente UNC.
“Come risulta dal provvedimento di condanna dell’Antitrust dei giorni scorsi, infatti, le aziende sanzionate, avevano un margine di profitto di 20-50 euro per i clienti in maggior tutela contro 50-80 euro per quelli sul mercato libero, con una differenza di margine pari a circa il 48 per cento. Ottimo, quindi, che si registrino i prezzi del mercato libero, così da registrare il fallimento di questo attuale modello”, prosegue Dona.
“Non possiamo poi che esprime grande soddisfazione per il fatto che l’Istat abbia accolto la nostra proposta, ufficialmente fatta in occasione della riunione con il Mise del 21 novembre, di posticipare il calendario di rilevazione in occasione dei saldi, per evitare distorsioni nella rilevazione degli sconti praticati. Un miglioramento importante di cui andiamo orgogliosi”, conclude Dona.