In dieci anni la spesa mensile delle famiglie è aumentata solo del 3,4% contro un’inflazione che cresceva del 15,8%. Negli stessi dieci anni, la spesa alimentare degli italiani è diminuita dell’1,9%. Nel Sud Italia più del 23% della spesa è dedicata al cibo, mentre al Nord questa percentuale si ferma al 15%. Con la crisi economica sono cambiate le abitudini di spesa delle famiglie, che hanno comprato meno, e hanno fatto acquisti più spesso nei discount, alla ricerca del prezzo migliore.  La fotografia viene dal Codacons che ha rielaborato i dati regionali Istat sui consumi delle famiglie.

In dieci anni, dice l’associazione, la spesa mensile delle famiglie italiane è cresciuta appena del +3,4%, passando da una media di 2.480 euro a una media in 2.563,94 euro. Uno dei dati principali di questo periodo è la flessione della spesa alimentare media, che ha segnato un calo dell’1,9%, passando da 466 a 457 euro mensili. Allo stesso tempo, sempre nel decennio, sono cresciuti del 4,6% i consumi non alimentari (da 2.014 euro a 2.107 euro). In questo stesso periodo l’inflazione è aumentata complessivamente del 15,8%. “Ciò significa – dice il Codacons – che l’incremento di spesa in termini reali ha subito un netto rallentamento: le famiglie in sostanza hanno reagito alla crisi economica del 2008 modificando profondamente le proprie abitudini di spesa, acquistando meno e dirottando i propri acquisti verso esercizi più economici come i discount, che non a caso solo negli ultimi 5 anni hanno visto le vendite crescere del +9,6%”.

Nella spesa per i consumi, come nella ripartizione delle spese stesse, emergono grandi differenze territoriali e regionali. La Lombardia segna il picco più alto di spesa, con una media di oltre 3 mila euro mensili a famiglia, contro la Calabria in cui la spesa media mensile si ferma a 1800 euro. In pratica, spiega il Codacons, una famiglia residente in Lombardia spende il 68,8% in più per i propri consumi rispetto a una famiglia residente in Calabria. Anche la ripartizione percentuale delle spese è molto differenziata su base regionale. “Nel Sud Italia, infatti, la quota di consumi dedicata agli alimentari risulta sensibilmente più elevata rispetto al nord – dice il Codacons – In Calabria, Basilicata e Campania più del 23% della spesa mensile è destinata proprio al cibo, mentre Emilia Romagna e Lombardia, rispettivamente con una quota del 15,4% e 15,6% sul totale di spesa, sono le regioni con la minore spesa dedicata agli alimentari”.


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