Etichetta origine alimenti. Coldiretti: “Vittoria”. Federalimentare: “Fuga in avanti”
Etichetta obbligatoria sull’origine degli alimenti: questo il contenuto dell’emendamento al Dl Semplificazioni approvato in Commissioni Lavori pubblici e Affari costituzionali del Senato, che dispone l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti e la provenienza dei prodotti. Oltre ai prodotti sui quali si applica la normativa nazionale (latte e formaggi, derivati del pomodoro, pasta e riso), l’etichettatura di origine del prodotto dovrebbe applicarsi a salumi, carne di coniglio, marmellate e succhi di frutta, fagioli e piselli in scatola, pane, insalate in busta, frutta e verdura essiccata.
L’emendamento non trova tutti unanimi. Soddisfatta Coldiretti che parla di vittoria, mentre per Federalimentare si tratta di una “fuga in avanti” su materie armonizzate a livello europeo e sulle quali si dovrebbe intervenire in sede Ue.
“E’ una grande vittoria per agricoltori e consumatori il via libera all’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti per valorizzare la produzione nazionale, consentire scelte di acquisto consapevoli ai cittadini e combattere il falso Made in Italy”, commenta il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. “La norma consente di adeguare ed estendere a tutti i prodotti alimentari l’etichettatura obbligatoria del luogo di provenienza geografica degli alimenti come richiesto dal 96 % degli italiani che hanno partecipato all’ultima consultazione pubblica del Ministero delle Politiche Agricole. L’obiettivo – prosegue Coldiretti – è dare la possibilità di conoscere finalmente la provenienza della frutta impiegata in succhi, conserve o marmellate, dei legumi in scatola o della carne utilizzata per salami e prosciutti fin ad ora nascosta ai consumatori, ma anche difendere l’efficacia in sede europea dei decreti nazionali già adottati in via sperimentale in materia di etichettatura di origine di pasta, latte, riso e pomodoro”.
Federalimentare è di diverso avviso e auspica “una modifica della proposta attuale” e la riapertura del dibattito in Europa. “Le norme che possono migliorare le informazioni fornite ai consumatori sui prodotti alimentari sono fondamentali ma, in materia di etichettatura, siamo convinti che le misure debbano essere discusse e condivise a livello europeo e non solo italiano”. Così il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio è intervenuto sulla norma relativa all’obbligo di indicazione d’origine in etichetta inserita nel Dl Semplificazioni in corso di approvazione.
“La difesa della trasparenza dei prodotti e dell’informazione dei consumatori è sacrosanta, – dice Vacondio – a maggior ragione quando questa è orientata alla tutela delle produzioni di eccellenza del nostro Paese e alla difesa del nostro Made in Italy. Tuttavia la questione dell’etichettatura è materia armonizzata a livello europeo proprio per evitare di introdurre obblighi valevoli per le sole imprese nazionali che, in questo modo, sarebbero le uniche a sostenere l’aggravio dei costi derivanti dalle misure introdotte e si troverebbero in svantaggio competitivo rispetto alle altre imprese dell’UE che non si vedrebbero applicare tale normativa”. Per Federalimentare, dunque, “fughe in avanti come la tendenza all’introduzione di norme nazionali su materie armonizzate a livello comunitario è penalizzante e nociva per il nostro Paese”.