Autorità energia, tutte le novità del 2019: elettricità, gas e rifiuti, cosa ci attende?
Dopo il blocco degli oneri elettrici applicato dall’ARERA nel secondo semestre 2018, la loro piena riattivazione consente per il 2019 di riportarli in equilibrio, senza alcun aumento per il prossimo trimestre della spesa per l’energia elettrica, in riduzione del -0,08% per la “famiglia tipo” in tutela. Il più ampio utilizzo negli ultimi 2 trimestri del 2018 degli strumenti a disposizione dell’Autorità ha permesso di tutelare i consumatori, limitando la volatilità della spesa della bolletta. Per il gas dal 1° gennaio si registrerà una crescita del +2,3%, legata alla dinamica delle quotazioni nei mercati all’ingrosso e all’aumento degli oneri generali gas.
Il calo della componente materia prima per l’elettricità è determinato da diversi fattori, tra cui: il ripiegamento delle quotazioni internazionali delle commodity energetiche dopo la forte crescita registrata nei mesi estivi, la conseguente riduzione del prezzo del gas naturale – rafforzata dalla maggiore disponibilità di offerta di gas liquefatto in Europa – e l’arresto del trend rialzista dei prezzi dei permessi di emissione della CO2 che, tuttavia, continuano ad avere un’accentuata volatilità, anche per effetto dell’eccesso di offerta che il mercato non ha ancora riassorbito.
Per il gas naturale all’aumento della spesa per la materia prima (+0,9% sulla spesa della famiglia tipo), legato alle quotazioni attese nei mercati all’ingrosso nel prossimo trimestre, si affiancano un aumento degli oneri generali (+1%) e un leggero adeguamento delle tariffe di trasporto distribuzione e misura (+0,4%).
Tali fattori si traducono per la “famiglia tipo” in una spesa di 560,2 euro per l’elettricità, con una variazione del +4,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° aprile 2017 – 31 marzo 2018), corrispondente a un aumento di circa 25 euro/anno. Nello stesso periodo la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.150 euro, con una variazione del +10% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente(1° aprile 2017 – 31 marzo 2018), corrispondente a circa 105 euro/anno.
In tema di rifiuti, con la legge 205/2107 all’Autorità sono state attribuite anche le competenze di regolazione e controllo sul ciclo dei rifiuti urbani. In tal modo il legislatore ha voluto garantire per il ciclo integrato dei rifiuti un assetto regolatorio centralizzato.
L’Autorità ha quindi avviato un procedimento per istituire un sistema di monitoraggio delle tariffe per il servizio integrato di gestione dei rifiuti, anche differenziati, urbani e assimilati, e dei singoli servizi che costituiscono attività di gestione per gli anni 2018 e 2019. Tutti gli esercenti del ciclo di gestione dei rifiuti saranno tenuti a trasmettere i costi sostenuti e le relative fonti contabili obbligatorie che certifichino gli elementi di costo e investimento.
Contestualmente è stato pubblicato il primo documento per la consultazione in materia regolazione tariffaria per il ciclo di gestione dei rifiuti, anche differenziati, urbani e assimilati. In particolare il documento presenta gli orientamenti iniziali dell’Autorità in materia di criteri per la determinazione dei corrispettivi del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani e dei singoli servizi che costituiscono attività di gestione (servizio di raccolta e trasporto e servizi di trattamento dei rifiuti).
Infine (con la delibera 714/2018/R/rif) prende il via la procedura per la raccolta di informazioni rivolta agli esercenti i servizi di trattamento dei rifiuti. In particolare la richiesta di dati e documenti è rivolta ai gestori di impianti di trattamento meccanico-biologico, di incenerimento e di discariche, ed è orientata a disporre di elementi funzionali sia alla definizione della regolazione delle condizioni di accesso ai suddetti impianti, sia all’espletamento delle funzioni di controllo intestate all’Autorità dalla legge istitutiva, con particolare riferimento ai prezzi praticati dai gestori degli impianti agli utenti dei servizi.