L’emergenza rifiuti deve essere affrontata, non subita come stanno facendo le istituzioni. È il giudizio delle associazioni Codici, Aeci e Konsumer in merito alla situazione che si è creata a Roma dopo l’incendio di martedì scorso al Tmb Salario, che ha seminato paura e rabbia tra i cittadini, preoccupati per le possibili conseguenze sulla salute, e che mette a rischio la raccolta dei rifiuti nella capitale, con possibili aumenti della Tari.

Proprio sulla gestione dell’immondizia a Roma si concentra l’intervento delle tre Associazioni dei Consumatori che invitano Comune e Regione Lazio ad un approccio diverso per uscire da una fase emergenziale che sembra non avere fine.

In Europa l’immondizia è vista come una fonte di ricchezza”, dichiarano il segretario nazionale di Codici, Ivano Giacomelli, il presidente di Aeci, Ivan Marinelli ed il presidente di Konsumer Italia, Fabrizio Premuti, “in Italia, invece, spesso è solo causa di problemi. Questo avviene perché è sbagliato l’approccio, la gestione dei rifiuti. Ad esempio per Roma l’unica soluzione per uscire dall’emergenza è costruire un nuovo termovalorizzatore. Sappiamo bene che già solo a pronunciarlo questo nome suscita paura, ma dobbiamo superare i pregiudizi”.

“È vero”, continuano Giacomelli, Marinelli e Premuti, “troppo spesso purtroppo registriamo fatti di cronaca che parlano di indagini e sequestri su impianti inquinanti, con conseguenze anche sulla salute e sull’ambiente. È altrettanto vero però che se tutti fanno la loro parte, in primis istituzioni ed aziende, ci sono tecnologie che permettono di avere strutture che da una parte non inquinano e dall’altra smaltiscono efficacemente i rifiuti”.

E allora perché non a Roma? Perché nella capitale dobbiamo andare avanti con impianti carenti, subire incendi di rifiuti che provocano inquinamento, vivere con i cassonetti sotto casa colmi di sacchetti di spazzatura? “La soluzione c’è”, sottolineano i rappresentanti di Codici, Aeci e Konsumer Italia, “la politica di gestione dei rifiuti passa inevitabilmente per il trattamento attraverso i termovalorizzatori, perché per quanto una politica di rifiuti zero sia auspicabile e necessaria, non esistono alternative valide migliori sia come obiettivo a breve che a medio termine. Ci sono impianti appositi che risolvono il problema e generano anche ricchezza e allora sì che grazie a nuove entrate sarebbe possibile spingere forte sulla raccolta differenziata, sul porta a porta e sul compostaggio”.

Serve la volontà politica per voltare pagina”, concludono Giacomelli, Marinelli e Premuti, “altrimenti una gestione efficiente dei rifiuti continuerà a restare un miraggio, uno slogan buono per le campagne elettorali”.


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