“Cambiare qualcosa per non cambiare niente”: il famoso mantra del Gattopardo è stato applicato a suo modo dal Consiglio dei Ministri ieri sera, a poche ore dalla scadenza dell’obbligo di risposta alla Commissione UE sulla legge di bilancio.

Il  CdM ha approvato alcune  modifiche al Documento programmatico di bilancio,ma non cambiano i saldi della manovra. Ci sono novità come le dismissioni e un rafforzamento dei controlli e delle clausole di salvaguardia sulla spesa.

La lettera di risposta a Bruxelles ha confermato le scelte di fondo del governo: quota 100 parte subito. Lo spiegano fonti della Lega al termine del Consiglio dei ministri. Il governo conferma saldi e crescita come già previste (2,4% di deficit e 1,5% di crescita). Ci sono anche “le clausole di salvaguardia e i controlli automatici sulla spesa già previsti (con monitoraggio dei conti pubblici ai fini correttivi)”.

Le dismissioni “anche immobiliari” inserite in manovra, in risposta ai rilievi dell’Unione europea, “valgono l’1% del Pil”. E’ inoltre “confermata la destinazione dello 0,2% degli investimenti all’idrogeologico”. In sostanza, affermano dalla Lega, “nessun arretramento di fronte a Bruxelles, il governo spiega le sue ragioni ma va avanti per la sua strada”.

Codice degli appalti, investimenti, misure contro il dissesto idrogeologico e misure a favore della sburocratizzazione: sono queste alcune delle riforme che il governo assicura di voler portare a termine.


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