Affilano le armi, i consumatori. La sanzione dell’Antitrust contro Samsung e Apple per gli aggiornamenti software che causavano problemi di funzionamento agli smartphone – cinque milioni di euro a Samsung, dieci milioni di euro a Apple – incontra naturalmente il favore delle associazioni dei consumatori, sul piede di guerra da tempo nei confronti della obsolescenza programmata dei prodotti tecnologici. Per Altroconsumo si tratta di una “decisione storica”. Il Codacons studia possibili azioni risarcitorie.

“Dall’ottobre 2014 Altroconsumo ha sostenuto quanto fosse critico il problema dell’obsolescenza programmata: già allora Apple aveva reso necessario un piccolo cacciavite particolare per intervenire sull’IPhone che però era introvabile”, ricorda l’associazione. Commenta Ivo Tarantino, responsabile Relazioni esterne Altroconsumo: “È una decisione storica che finalmente ristabilisce il diritto del consumatore a poter fruire di prodotti funzionanti. Non possono esistere scuse quali quelle che l’hardware sia troppo vecchio per stare al passo con il software. La catena dell’innovazione non deve essere fatta subire al consumatore, ma deve essere al servizio degli utenti che devono poter disporre di prodotti che funzionano non solo al momento dell’acquisto ma anche negli anni a seguire. Qual è il reale valore di un telefono che mi costa centinaia di euro ma al primo aggiornamento diventa inservibile?”.

“Le sanzioni inflitte dall’Autorità non bastano – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Il Codacons, dopo la decisione dell’Antitrust, sta infatti studiando le possibili azioni risarcitorie da intentare contro Apple e Samsung per aver indotto con l’inganno gli utenti a dismettere i propri telefonini spingendoli all’acquisto di nuovi modelli, sicuramente più costosi. I consumatori hanno così subito un ingente danno economico derivante da una pratica commerciale scorretta, danno che ora dovrà essere risarcito nelle sedi opportune”.

Federconsumatori a sua volta sottolinea che la pratica per cui Samsung e Apple sono state sanzionate – coi nuovi software gli smartphone più datati non funzionano più bene e l’originaria funzionalità diventa impossibile da ripristinare – alla fine “costringe gli utenti ad una scelta obbligata: procedere alla sostituzione del dispositivo o ricorrere ad una costosa assistenza fuori garanzia. Una condotta inaccettabile, a cui finalmente l’Antitrust ha posto un freno. Tale intervento – prosegue l’associazione – apre le porte ad una iniziativa legale, di carattere collettivo, che la Federconsumatori è pronta ad avviare per far valere i diritti di tutti gli utenti danneggi da questa intollerabile condotta finalizzata solo a vendere nuovi prodotti”. Soddisfatta anche Codici che parla di “maxi danno” ai consumatori.


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