Inutile girarci intorno: l’estate è finita e bisogna farsene una ragione. Sì, ma che fare quando, tra una mail e una riunione, ci invade la nostalgia dell’ozio sotto l’ombrellone o del vagabondare sui prati di montagna tra mucche e caprette che fanno ciao? Il rientro in città e il ritorno a lavoro con i suoi mille impegni e scadenze può provocare veri e propri stati d’ansia. Prima di ricorrere a goccine tranquillanti, dai fiori di Bach al caro vecchio Lexotan, gli esperti consigliano di fare un salto in libreria, perdersi tra gli scaffali e scegliere un buon libro.

Secondo un’indagine promossa da Libreriamo (www.libreriamo.it), 7 esperti su 10 dicono che leggere rappresenta il miglior antidoto contro l’ansia da rientro post-vacanze perché permette di mantenere la spensieratezza delle vacanze, stimola la mente in maniera graduale ed aiuta ad evadere dalla realtà non sempre piacevole.

Psicologi e studiosi la chiamano Book Therapy. Critici e addetti ai lavori concordano nell’affermare che leggere romanzi permette di mantenere il buonumore (47%), aiuta a riprendere gradualmente i ritmi di vita quotidiana (33%) e a non farsi trovare impreparati nell’affrontare la realtà ed il futuro che ci attende (27%).

In particolare, i romanzi d’avventura (29%) e rosa (24%), sono consigliati per chi preferisce nel tempo libero evadere dalla realtà, in una dimensione fantastica, che possa ricordare magari luoghi e atmosfere vissute nel corso del proprio soggiorno estivo.

Per i più salutisti, amanti del benessere sia fisico che psicologico, psicologi e addetti ai lavori consigliano libri di cucina (18%) o legati al benessere (14%). Per chi vuole affrontare il post-vacanze nel segno della consapevolezza, gli esperti consigliano di leggere i grandi classici (16%), sempre utili per interpretare la realtà e le difficoltà che la caratterizzano, o pubblicazioni più legate all’attualità (20%).

Leggere vuol dire viaggiare con la fantasia ed entrare in storie lontane dalla realtà quotidiana”, afferma il sociologo Saro Trovato, “quindi di fatto porta la mente a compiere dei voli pindarici che aiutano a staccare dal presente. Se il presente, come nel caso di situazioni post-vacanze, è fonte di ansia, allora la lettura assume un significato benefico capace di portare benessere psicofisico”.

La lettura e i libri hanno una funzione altamente terapeutica, perché obbligano l’individuo alla riflessione”, afferma la psicologa e scrittrice Vera Slepoj. “Il libro è un grande veicolo di recupero della capacità perduta di saper stare con se stessi, la cui mancanza soprattutto in questo periodo dell’anno genera poi ansia. Il libro stimola la dialettica e mobilita la testa meglio di qualsiasi altro mezzo: la tv, ad esempio, è un mediatore tra te stesso e quello che vedi, ma non con quello che senti e quello che pensi.”

Quali sono gli stati d’animo più comuni del post-vacanze? Depressione per la conclusione del periodo di mancanza (39%), ansia per ciò che si andrà ad affrontare (31%), malinconia per i luoghi di villeggiatura lasciati alle spalle (22%), sfiducia (17%) sono secondo gli esperti i sentimenti che accomunano milioni di italiani al rientro dalle ferie.

Il momento migliore per leggere? Quando non si è ancora a pieno regime, le opportunità per leggere sono maggiori: leggere un libro mentre si è sui mezzi (28%) dedicare tempo per la lettura prima d’andare a letto (25%) o prima di andare a lavoro (23%) o in pausa (18%) favorisce la ripresa graduale delle proprie attività, sia fisiche che cognitive.


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