Green, sostenibile, specializzata, in grado di fornire alte prestazioni. Naturale, ecosostenibile e promessa di giovinezza eterna. Solo le direttrici in cui si muove la cosmetica dell’immediato futuro, per la quale diventa sempre più importante la dimensione ecologica – dagli ingredienti naturali del detergente o del rossetto al packaging – ma anche l’innovazione e la possibilità di sperimentare attraverso le monoporzioni. Anche in questo settore, i consumatori sono sempre più sofisticati e attenti. I dati vengono da un’indagine dell’Istituto Piepoli per Cosmetica Italia, l’associazione nazionale delle imprese cosmetiche.

Sono quattro le tendenze che il settore cosmetico attraverserà nei prossimi anni. Il primo è quello del green e dell’economia sostenibile. Si tratta, si legge nella ricerca, di un trend già consolidato a livello internazionale e che si sta diffondendo anche in Italia. C’è fetta di consumatori attenti non solo ai principi attivi contenuti nei prodotti, ma anche alla sostenibilità della filiera e alla dimensione ecologica dell’intero processo produttivo. La tendenza al green riguarda dunque l’origine dei prodotti, in tutto o in parte naturali o vegani, la sostenibilità della produzione e la riciclabilità del packaging.

Una seconda tendenza, che non accenna a diminuire, è quella del forever young, la promessa di bellezza e giovinezza. Riguarda soprattutto le consumatrici mature e con alta disponibilità di spesa che cercano prodotti per la cura della pelle frutto di innovazioni sempre più avanzate, “dai prodotti anti-età classici fino a quelli che ambiscono a simulare gli effetti della chirurgia estetica”.

Accanto a una terza tendenza, che valorizza il made in Italy e i prodotti legati alla territorialità italiane, la ricerca identifica le “monoporzioni” come quarta tendenza che “potrebbe ritagliarsi uno spazio importante nel futuro; tale modalità di  packaging consentirebbe al consumatore di avere, a parità di prezzo (o a un costo di poco superiore), customer experience differenti”.

Come accade anche in altri settori diversi dalla cosmesi, i consumatori sono diventati “più sofisticati, informati e attenti”, confrontano i prodotti e scelgono  in modo sempre più consapevole. La ricerca traccia anche un profilo delle consumatrici sulla base dei comportamenti d’acquisto: cosa si compra, quanto si spende, con quali obiettivi? In questa classificazione ci sono dunque le consumatrici definite “basiche”, che hanno una capacità di spesa molto bassa oppure non sono particolarmente interessate alla cura estetica di sé. Il principale driver di scelta è il prezzo, non ricercano prodotti che rispondano a esigenze specifiche (spesso si limitano a prodotti detergenti e idratanti) e acquistano prevalentemente nella grande distribuzione.

Ci sono poi le “evolute”, consumatrici che danno importanza alla cura di sé e sono molto informate su quello che offre il mercato, attente alla composizione dei prodotti e alla loro efficacia. Fra le evolute rientrano le consumatrici attente alle tematiche green, che a loro volta possono essere «sensibili» al tema oppure «integraliste», che acquistano unicamente prodotti sostenibili.

Una terza categoria comprende le “ricercatrici del lusso”: sono consumatrici che hanno elevato potere di spesa, sono poco interessate alla questione ecologica e vogliono un prodotto di qualità, altamente performante e distintivo (come brand e packaging). C’è poi l’insieme dei millennials, nati fra gli anni 80 e i 2000, che “guidano le tendenze, si rivolgono in misura minore a brand/prodotti tradizionali, ricercano innovazione e sono soliti acquistare online; mostrano di avere, pertanto, un approccio al consumo diverso da quello delle generazioni precedenti”.

 

Notizia pubblicata il 20/07/2018 ore 16.15


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