La lettura è donna. Le donne leggono più degli uomini in tutte le fasce d’età. E aumenta il loro peso nei ruoli dirigenziali dell’editoria. Gli ultimi dati vengono dall’Osservatorio dell’Associazione italiana editori (AIE) sui consumi editoriali dedicato alle donne e presentato oggi a Tempo di Libri, la fiera internazionale dell’editoria in programma fino al 12 marzo a Milano.

La lettura è sempre più al femminile, evidenzia l’AIE: legge il 71% delle donne e il 59% degli uomini tra i 14 e i 75 anni. Le donne leggono in media 8 tra libri, e-book e audiolibri in un anno, rispetto ai 6,9 degli uomini. Preferiscono i libri (il 69% delle risposte, contro il 56% degli uomini), rispetto a ebook (26% delle risposte rispetto al 29% degli uomini) e agli audiolibri (10% delle donne contro il 12% degli uomini). Al punto che il 62% delle donne indicano solo il libro di carta come supporto preferito. Il primato delle donne sulla lettura attraversa tutte le fasce d’età. Fra i 18-24 anni legge il 91% delle donne e l’81% degli uomini. Le differenze si allargano a valori che sfiorano i 20 punti di differenza tra i 45-54 anni dove all’84% di donne che dichiara di aver letto (libri, ebook, audiolibri) corrisponde il 67% dei maschi e tra i 65-74 anni con il 44% delle lettrici e il 26% dei lettori. L’unica fascia d’età in cui i maschi leggono di più è tra i 15-17 anni: sono l’89% contro l’85% delle ragazze.

Nel 2017 circa 4 autori su dieci sono donne, con un trend in crescita. Le autrici per la precisione sono il 38,3% del totale, mentre nel 2005 erano il 29,7%, un aumento di circa 9 punti che rafforza le loro posizioni nella filiera editoriale.  Cresce la presenza femminile anche nei ruoli dirigenziali dell’editoria: sono sempre di più anche le donne che ricoprono cariche di responsabilità (CEO, presidenti, direttori generali, ecc.) nella filiera produttiva editoriale, anche se – evidenzia l’AIE –il dato è condizionato dalla maggior presenza femminile nelle case editrici piccole e medio-piccole che rappresentano una parte importante del tessuto imprenditoriale. Le donne rappresentano il 22,3% dei ruoli dirigenziali, percentuale che nel 2010 si fermava al 16,6%. Commenta il presidente dell’Associazione italiana editori Ricardo Franco Levi: “Come Paese in cui l’innovazione diventa una qualità centrale per competere sui mercati interni e internazionali il fatto che leggere sia «donna» è un dato che apre alla speranza. E dovrebbe far riflettere  i colleghi uomini”.


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