Società civile, CESE: più innovazione per resistere alle sfide
Il Comitato Economico e Sociale europeo chiede più innovazione nella società civile. A seguito di uno studio sull’evoluzione futura delle organizzazioni della società civile (OSC), sono stata infatti individuate le sfide principali e gli scenari del cambiamento in base ai quali sono state formulate alcune concrete raccomandazioni.
“Le OSC”, si legge nella nota per la stampa, “attraversano una fase di cambiamento e, se vogliono continuare ad apportare un valore aggiunto al processo decisionale, devono cercare modi innovativi per intensificare il dialogo civile”.
Dallo studio sulla futura evoluzione della società civile dell’Unione europea entro il 2030 emerge che le OSC sono oggi confrontate a un gran numero di sfide, quali la crisi economica e gli effetti della minore disponibilità di finanziamenti pubblici, la digitalizzazione, i cambiamenti demografici con l’invecchiamento della popolazione e le migrazioni che essi comportano, il diffondersi del populismo e il ridursi dello spazio civico.
Affinché tali organizzazioni possano adattarsi a questi cambiamenti, continuando a svolgere il loro ruolo di sensibilizzazione e tutela nonché partecipando pienamente e proattivamente al processo decisionale, in futuro occorrerà studiare e porre in atto tutta una serie di misure concrete.
Le OSC, infatti, dovrebbero elaborare metodi di lavoro innovativi e concentrarsi, in particolare, sullo sviluppo di nuovi servizi (ad esempio in materia di alfabetizzazione mediatica, di verifica dei fatti riportati dai media e di educazione civica), sulla diversificazione delle fonti di finanziamento e sull’adeguamento delle strategie gestionali.
“Oggi possiamo disporre degli strumenti adatti e dovremmo usarli per sostenere le OSC affinché possano orientarsi con sicurezza tra le tendenze sociali, lavorando insieme a queste organizzazioni per realizzare un migliore processo di governance europeo e aiutandole a rafforzare la democrazia partecipativa fino al 2030 e, auspicabilmente, anche dopo”, ha affermato Luca Jahier, presidente del gruppo Attività diverse, nella prefazione allo studio del CESE.