Elezioni, Agcom: linee guida per parità di accesso a piattaforme online
Parità di accesso. Trasparenza dei messaggi pubblicitari elettorali. Rispetto del silenzio elettorale nel giorno del voto e in quello precedente. Rafforzamento delle iniziative di fact-checking. Sono i principi contenuti nelle Linee guida per la parità di accesso alle piattaforme online durante la campagna elettorale per le elezioni politiche di quest’anno, adottate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nell’ambito del Tavolo tecnico avviato con le piattaforme online.
Le linee guida rappresentano un intervento di autoregolamentazione promosso dall’Agcom e definiscono i principi generali rivolti anche alle piattaforme digitali durante la campagna elettorale. Il Tavolo tecnico, lanciato per contrastare fake news e disinformazione online, vede la presenza di Google, Facebook, di rappresentanti dei principali gruppi editoriali della stampa e radiotelevisione, nonché rappresentanti del mondo del giornalismo e della componente pubblicitaria. Durante l’ultima riunione ha adottato appunto le Linee guida per le prossime elezioni politiche. Spiega l’Agcom: “Coerentemente a questi principi le piattaforme aderenti hanno messo a disposizione dei propri utenti alcuni strumenti di contrasto alla disinformazione online,tra cui la campagna informativa lanciata da Facebook sulle pagine dei propri utenti italiani per l’individuazione delle notizie false e le iniziative di Google nella promozione e valorizzazione del fact-checking e per l’uso della propria piattaforma da parte dei soggetti politici impegnati nella campagna elettorale”.
Uno dei principi sottolineati dalle Linee guida è la parità di accesso. “E’ necessario che sia garantita per tutti i soggetti politici, con imparzialità ed equità e alle medesime condizioni, l’accesso agli strumenti di informazione e comunicazione politica forniti dalle piattaforme digitali (Google e Facebook, in particolare)”. C’è poi il rispetto della trasparenza dei messaggi pubblicitari elettorali (deve essere chiaro che si tratta di pubblicità elettorale diffusa online) e la necessità di assicurare un intervento “in tempi consoni” in caso di diffusione di messaggi con contenuti illeciti, lesivi dell’onore e della reputazione di altri candidati o messaggi diffamatori. “Sarà necessario identificare – si legge nelle Linee guida – procedure che consentano all’Autorità di segnalare alle piattaforme online contenuti che diffondono sondaggi nei 15 giorni antecedenti il voto”, cosa vietata dalla legge.
C’è poi il principio del silenzio elettorale, che dovrebbe valere anche per le piattaforme online. Si legge nel documento: “La normativa vigente vieta di fatto ogni forma di propaganda elettorale (in tv e attraverso comizi pubblici) nel giorno del voto e in quello precedente. Sarebbe pertanto auspicabile che anche sulle piattaforme in questi due giorni fosse evitata, da parte dei soggetti politici, ogni forma di propaganda, per evitare di influenzare con pressioni indebite l’elettorato ancora indeciso”.
L’Autorità, proseguono le Linee guida, “raccomanda un rafforzamento delle iniziative di fact-checking già rappresentate da Google e Facebook nell’ambito del Tavolo tecnico”.
La riunione che ha approvato le Linee guida ha anche dato via libera all’istituzione di cinque gruppi di lavoro sulle metodologie di classificazione e rilevazione della disinformazione online, sulla definizione dei sistemi di monitoraggio dei flussi economici pubblicitari, da fonti nazionali ed estere, volti al finanziamento dei contenuti fake, sul factchecking, su media literacy e disinformazione online e sulla progettazione e realizzazione di campagne informative su disinformazione rivolte ai consumatori.
Dice l’Autorità: “L’esperienza del Tavolo di autoregolamentazione promosso da Agcom rappresenta un unicum nel panorama mondiale. Nasce sulla scorta di indagini e studi avviati a partire dal 2015 sul sistema dell’informazione online, che avevano evidenziato le criticità connesse al crescente utilizzo dei social network anche nelle campagne elettorali e referendarie e la diffusione di strategie di disinformazione mediante le piattaforme digitali”.
Notizia pubblicata il 02/02/2018 ore 16.56