Giù le vendite a ottobre. I dati sul commercio al dettaglio diffusi oggi dall’Istat sono tutti di segno negativo. A ottobre le vendite diminuiscono dell’1% su settembre 2017 e del 2,1% su ottobre 2016. I Consumatori non possono che commentare allarmati.

“A ottobre 2017 le vendite al dettaglio diminuiscono, rispetto al mese precedente, dell’1,0% in valore e dell’1,1% in volume – dice l’Istat – Le vendite di beni alimentari registrano una flessione dello 0,9% in valore e dell’1,5% in volume; anche le vendite di beni non alimentari diminuiscono (-1,0% in valore e -0,8% in volume)”. Nella media del trimestre agosto-ottobre 2017 l’indice complessivo delle vendite al dettaglio registra un lieve calo rispetto al trimestre precedente, -0,1% in valore e -0,2% in volume. “Dopo l’accelerazione registrata su base annua a settembre 2017 (+3,1%), a ottobre le vendite al dettaglio diminuiscono del 2,1% in valore e del 2,9% in volume rispetto a ottobre 2016 – prosegue l’Istat – Nello stesso periodo si registra una variazione negativa sia per i prodotti alimentari (-1,7% in valore e -3,8% in volume), sia per i prodotti non alimentari (-2,4% sia in valore sia in volume)”. Il calo è generalizzato nelle diverse tipologie di negozi: rispetto a ottobre dello scorso anno, le vendite al dettaglio diminuiscono del 2,0% nella grande distribuzione e registrano una diminuzione del 2,2% nelle imprese operanti su piccole superfici.

Per Federconsumatori si tratta di “un dato drammatico, che rivela come l’andamento positivo di alcuni indicatori economici sul versante della produzione non sempre corrisponda immediatamente ad un miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie e ad un aumento della loro capacità di acquisto.Per far sì che la domanda interna si rimetta in moto in maniera decisa e continuativa è necessario agire con determinazione sui fattori in grado di ristabilire fiducia, stabilità e condizioni economiche dignitose. Il primo passo in questa direzione – dice Federconsumatori –  è certamente un intervento concreto sul fronte occupazionale, per creare nuove opportunità lavorative ed operare una redistribuzione dei redditi, eliminando il sempre più allarmante divario socio-economico presente nel nostro Paese”.

“Dati pessimi! Di male in peggio – commenta a sua volta il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona – Non c’è un solo valore in crescita, né su mese né su anno, né per gli alimentari né per i non alimentari, né per la grande distribuzione né per i piccoli negozi, né in valore né in volume. Persino i discount, gli unici a tenere in questi anni di crisi, registrano un calo annuo delle vendite dell’1%. Rispetto a 10 anni fa, poi, ossia rispetto ai valori pre-crisi, si amplia l’abisso da colmare, specie per i piccoli negozi. Dall’ottobre 2007 ad oggi, per i piccoli negozi le vendite in valore sono diminuite del 15,7%, -16,8% per gli alimentari e -15,6% per i non alimentari”.


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