Si può sfuggire al Black Friday e allo shopping compulsivo. Si può rifiutare il consumismo eccessivo e il girone infernale rappresentato dall’usa e getta e dalla sovrabbondanza degli acquisti per abbracciare un nuovo stile di vita. Creare invece di comprare. Perché “il consumo eccessivo soffoca il Pianeta”. Non è affatto casuale la manifestazione che Greenpeace ha animato oggi in un grande centro commerciale di Roma per protestare contro l’eccessivo consumo, che significa anche spreco di risorse.

È la logica del “Buy Nothing Day”, una giornata dedicata al “non acquisto” alla quale tutti possono partecipare, purché non comprino nulla, in modo da disintossicarsi dallo shopping e dall’acquisto compulsivo. Così proprio oggi, in  una giorno diventato “simbolo del consumismo più smodato” e appuntamento che di fatto segna l’inizio dello shopping natalizio, Greenpeace ha portato i suoi attivisti a Roma, nel centro commerciale Euroma2, per protestare contro il consumo eccessivo. Gli attivisti hanno condotto un’azione dimostrativa, impersonando simbolicamente un Pianeta Terra letteralmente soffocato dallo spreco di oggetti di uso comune derivante dal modello di consumo “usa e getta”. La manifestazione si è conclusa con l’apertura di uno striscione con la scritta “Il consumo eccessivo soffoca il Pianeta”.

Dopo la battaglia per produzioni sostenibili e prive di sostanze chimiche, Greenpeace vuole dunque sfidare i modelli di consumo “usa e getta” per l’adozione di alternative creative al consumo di massa. Perché si consuma troppo, troppa moda e troppa tecnologia, troppa plastica e troppo cibo e troppi oggetti in generale. Bisogna “modificare questo stile di vita che consuma più risorse rispetto a quelle che il Pianeta può garantire, e imparare a usare meno e meglio quanto già in nostro possesso”, dice Greenpeace. La lista del non-shopping per il Black Friday chiede di riutilizzare e condividere, prestare e riparare, riciclare e creare nuovi oggetti. Tanto che per l’occasione Greenpeace lancia una serie di eventi pubblici per creare e riparare, considerati, loro sì, comportamenti rivoluzionari.

Il Black Friday è diventato uno dei giorni simbolo del consumismo più smodato e, complici le offerte a basso costo, acquistiamo senza pensare, noncuranti dei possibili impatti ambientali e sociali che questo spreco di risorse può generare –  commenta Giuseppe Ungherese, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace – Veniamo indotti a pensare che la felicità provenga da ciò che compriamo, ma ci sono modalità più positive e creative per realizzare le nostre aspirazioni. Ad esempio, realizzare fantastiche creazioni da oggetti che già possediamo è molto più divertente e stimolante rispetto allo shopping compulsivo”. Greenpeace  ha dunque lanciato la “MAKE SMTHNG Week”, una serie di eventi pubblici che ha l’obiettivo di fornire alternative creative al consumismo.

Dal 2 al 10 dicembre, durante la settimana dedicata alla riscoperta di creazione e riparazione, in tutto il mondo verranno organizzati circa 100 eventi in cui appassionati e creativi condivideranno le loro conoscenze per riciclare, riparare, riutilizzare e dare una nuova vita ad oggetti inutilizzati o destinati ad essere gettati via, tramite il fai-da-te e l’autoproduzione. Gli eventi pubblici ospitati da Greenpeace nell’ambito di questa settimana si svolgeranno a Pechino, Berlino, Hong Kong, Nairobi, Londra, Madrid, San Sebastian, Mosca, Atene, Taipei e Buenos Aires e, in Italia, a Roma e Milano. A Milano, il 3 dicembre presso Cascina Cuccagna, in zona Porta Romana, si terrà un evento organizzato in collaborazione con Fashion Revolution, incentrato sulla moda etica e sostenibile, con workshop sul riuso creativo di prodotti tessili di scarto e vecchi capi di abbigliamento. A Roma, il 9 dicembre, presso il makerspace Famo Cose, in zona Pigneto, l’evento sarà incentrato sulle autoproduzioni e il riciclo creativo. L’ingresso a entrambi gli eventi è gratuito ma per partecipare ai workshop è necessario registrarsi sul sito www.makesmthng.org/it.

 

Notizia pubblicata il 24/11/2017 ore 15.18


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