Dona: “Tecnologia e cybersecurity, ecco i consumatori nella casa intelligente”
Ormai è un classico: domani torna il premio Dona. E quest’anno si interroga sulle nuove frontiere di una casa che sta diventando sempre più intelligente e interattiva, fra innovazioni tecnologiche e Internet of Things. Non a caso l’evento si chiamerà “Home Smart Home”. Cosa sta cambiando per i consumatori nella casa iperconnessa? E come? Lo spiega a Help Consumatori il presidente dell’Unione nazionale Consumatori Massimiliano Dona.
Home smart home: come ha fatto la nostra casa a diventare intelligente?
Grazie alle tecnologie sicuramente, ma sono le nostre stesse esistenze ad essere sempre più “smart”. Ecco allora che la casa intelligente diventa simbolo delle nuove esigenze di “liquidità” dei moderni consumatori. Su questo ci interrogheremo domani all’undicesima edizione del Premio Vincenzo Dona dedicata alla casa intelligente, per capire come stiamo evolvendo da“casa dolce casa” a “home smart home”.
Per parlare di casa hai scelto l’immagine di uno smartphone. Viviamo dunque nel nostro cellulare?
La tecnologia pervade le esistenze e non poteva che cambiare anche la casa e il modo di fruire l’abitazione; abbiamo scelto uno smartphone con la sua tecnologia tascabile perché dà l’idea di poter avere la casa sotto controllo. Mi piace pensare che viviamo “con il nostro cellulare” sfruttando al massimo i vantaggi della tecnologia, ma avendo ben chiaro quando è il momento di posarlo sul tavolo, silenziarlo e guardare negli occhi chi abbiamo davanti.
“La casa moderna è luogo di arrivo e partenza di nuove connessioni per l’essere umano”. Significa che non sono sola neanche a casa mia?
Significa che la casa non è più solo un rifugio, quel luogo “riservato” dove trovare pace lontano dalle intromissioni provenienti dall’esterno… La casa moderna, forse, non è più neppure un “luogo”: l’abitazione è molto di più, è uno stato emotivo sul quale notiamo il diffondersi di nuove forme di consumo. Forse proprio grazie alle tecnologie possiamo sentirci a casa anche quando ci troviamo altrove (al lavoro, al parco, in treno, in taxi).
Internet delle cose: perché sì?
Non siamo dei fan della tecnologia a tutti i costi, ma come rappresentati dei consumatori abbiamo il dovere di interrogarci su cambiamenti nel mercato e nelle vite delle persone. L’Internet delle cose sì, se migliora le nostre esistenze con elettrodomestici comodi, belli, che riducono gli sprechi e aiutano ad essere più consapevoli.
Internet delle cose: perché no?
Questo crescendo di servizi per la persona deve essere accompagnato da una crescita di consapevolezza: per questo, come Unione Nazionale Consumatori, auspichiamo non solo una rinnovata attenzione ai nostri dati personali, registrati ormai da una innumerevole serie di oggetti connessi, ma un vero e proprio processo di crescita culturale che metta al centro la cybersecurity domestica, a protezione non solo della nostra sicurezza, ma anche del bilancio familiare che può essere inciso dai costi (energetici e di connessione) richiesti da queste apparecchiature. Quindi Internet delle cose no, se attenta ai nostri dati e al portafoglio!
Il televisore sarà pure intelligente ma mi può spiare e può spedire chissà dove i miei dati. Come mi difendo?
Sembra fantascienza eppure sembrerebbe che negli Stati Uniti si sia svolto il primo processo che ha visto come “testimone” una lavatrice! Ora senza esagerare è fondamentale usare il senso critico e alcuni semplici accorgimenti: è importante ad esempio assicurarsi che i prodotti e i servizi che state comprando siano di aziende con una buona reputazione; verificare che i fornitori di questi prodotti e servizi abbiano chiare politiche di privacy e di utilizzo dei dati e controllare nelle policy se i dati possono essere ceduti a terzi. Così come sarebbe preferibile scaricare le applicazioni per il vostro dispositivo solo da piattaforme affidabili, come Google Play o App Store. E’ poi, di fondamentale importanza un quadro normativo che stabilisca con chiarezza la titolarità delle informazioni raccolte dagli oggetti e trasmesse sulla rete e i diritti e i doveri di tutte le parti coinvolte.
Spreco alimentare, una piaga. Ma alzi la mano chi non ha mai buttato un po’ di verdura andata a male…
Purtroppo non soltanto prodotti andati a male, ma spesso si tratta anche di frutta e verdura un po’ rovinata che non risponde a quei criteri estetici che la pubblicità ci propina. Ma questa è una battaglia davvero importante che noi combattiamo insieme a Federalimentare, Federdistribuzione e il Banco Alimentare nell’ambito del progetto LIFE Food Waste StandUp per ridurre gli sprechi lungo tutta la filiera. Siamo ben consapevoli purtroppo che spesso sono proprio i consumatori i più “spreconi” e dobbiamo lavorare per migliorare. Quanto ci aiuterebbe ad esempio un frigorifero che ci avverte dei prodotti in scadenza? Ecco la smart home che ci piace!
L’energia è complicata. Non sarà una missione impossibile quella di essere consapevoli dei propri consumi?
E’ un problema culturale e di linguaggio: se parlo di vettore elettrico non mi capisce nessuno, ma se dico bolletta tutti sono disponibili ad ascoltare. La chiave è questa: rendere l’efficienza energetica semplice, intuitiva ed economica.
Non fa paura vivere in una casa talmente intelligente da pensare al posto nostro?
Credo sia quella normale reticenza che accompagna tutti i grandi cambiamenti… quando arrivò l’automobile si pensava che saremmo morti tutti sotto quel mostro a quattro ruote, eppure siamo ancora qui! E poi sono fermamente convinto della superiorità della persona sulla macchina.
Ci dici tre-motivi-tre per cui questo evento è diventato un appuntamento tradizionale del consumerismo italiano?
Perché non è un convegno tradizionale ma è uno spettacolo (non per niente siamo a teatro); perché crea connessioni tra persone e temi e soprattutto perché è una riflessione puntuale sui cambiamenti del mondo dei consumi da parte della più antica associazione dei consumatori con uno sguardo nuovo. E poi porta bene… i nostri premiati fanno spesso carriera (vedi Piero Grasso e Mario Monti!) Sono quattro, ma vi aspettiamo domani al Premio Dona per scoprirne altri 100!
@sabrybergamini
Notizia pubblicata il 23/11/2017 ore 16.05