Il Tar del Lazio ha confermato la multa dell’Agcom a Sky per i costi del recesso anticipato. Peccato però che la sanzione in questione sia stata decisa nell’ormai lontano 2008, tanto che l’Unione Nazionale Consumatori ha buon gioco a parlare di “tempi biblici per la giustizia”.

L’associazione ha reso  noto che il Tar del Lazio ha confermato la multa da 348 mila euro inflitta a fine 2008 dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni a Sky Italia per la questione del recesso contrattuale anticipato.

“Una notizia che ha dell’incredibile e che dimostra i tempi biblici della nostra giustizia. Non è possibile ed accettabile che un procedimento iniziato nel marzo del 2008 sia ancora a questo punto – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – E’ ancor più intollerabile, se si considera che, purtroppo, ancora oggi ci sono problemi con Sky in relazione alle modalità di recesso in caso di modifica delle condizioni generali di contratto, tanto che proprio in questi giorni abbiamo presentato un esposto all’Antitrust. Sky, infatti, fa pagare l’abbonamento fino alla data di efficacia del recesso, in contrasto con quanto previsto dall’art. 70 comma 4 del Codice delle comunicazioni elettroniche”.


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