“L’intesa ha impedito a un numero significativo di acquirenti di avvalersi della libertà di scegliere il notaio di fiducia e ha ostacolato le riduzioni degli onorari notarili richiesti per le prestazioni rese nell’ambito delle procedure di dismissione degli immobili di enti pubblici e previdenziali”. Questa la motivazione che ha portato l’Autorità Antitrust a multare, per oltre 200 mila euro, il Consiglio notarile di Roma Velletri e Civitavecchia e l’Asnodim – Associazione Notariato Romano Dismissioni Immobiliari.

La contestazione, dunque: è stato negato il diritto di scelta dei notaio. L’Antitrust ha così concluso l’istruttoria avviata nei confronti del Consiglio notarile e di Asnodim spiegando che l’intesa consiste nell’adozione di una delibera (n. 2287 del 29 maggio 2006) con la quale il Consiglio si è avocato il ruolo in via esclusiva di designare ex officio, tramite l’Asnodim, i notai a cui affidare gli incarichi di redazione degli atti di rogito e di mutuo, nell’ambito delle dismissioni del patrimonio immobiliare di enti pubblici e previdenziali.

Secondo quanto è emerso nel corso dell’istruttoria, con questa delibera “è stato delineato un sistema di affidamento degli incarichi notarili, nel contesto delle dismissioni pubbliche, preclusivo di ogni possibilità per i notai del distretto di offrire i propri servizi secondo dinamiche competitive e per gli inquilini di beneficiare di tale confronto per scegliere il notaio a cui affidare l’incarico”. Il Consiglio e l’Asnodim, spiega l’Antitrust, hanno adottato misure che hanno limitato la libertà di iniziativa economica dei notai e la libertà di scelta degli inquilini/acquirenti del notaio di fiducia, fra cui le attività di monitoraggio degli atti stipulati dai notai del distretto, gli interventi nei confronti dei notai che hanno accettato incarichi direttamente dagli inquilini, la stipula di Protocolli di intesa con gli enti proprietari degli immobili da dismettere con allegati i Tariffari che i notai designati erano tenuti ad applicare per gli atti da stipulare. Per le tariffe, poi, l’Antitrust contesta che gli obiettivi di uniformità delle tariffe siano stati perseguiti per evitare che comportamenti di prezzo indipendenti dei singoli notai potessero condurre a riduzioni di entità pari (o molto prossime) a quelle, in linea di principio, consentite dalla legge n. 410/2001. Da qui le due sanzioni, pari a oltre 71 mila euro per il Consiglio e a circa 145 mila euro per Asnodim.


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