Il presidente americano Donald Trump annuncerà oggi la sua decisione sull’accordo di Parigi. A dirlo è stato lo stesso Trump su twitter, mentre si rincorrono le notizie sull’uscita degli Stati Uniti dagli accordi sul clima, considerati un passo importante nella lotta al riscaldamento globale. Gli Usa si sfilerebbero dunque dagli impegni presi a Parigi nel 2015, considerati un punto di partenza importante per porre un freno al riscaldamento globale. Gli altri paesi confermano il loro impegno, mentre da più parti piovono critiche e timori per la mossa degli Usa. Per Amnesty International Usa “si rischia una catastrofe dei diritti umani di dimensione epocale”.

Nell’accordo di Parigi, chiuso durante la 21ma Conferenza delle parti che si è svolta nel dicembre 2015, si è arrivati a un’intesa sull’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali, con l’impegno a limitare l’aumento di temperatura a 1,5 gradi. E si è arrivati a un accordo sullo stanziamento di risorse finanziarie per aiutare i paesi in via di sviluppo e per quelli che più sono vulnerabili al cambiamento climatico, con l’obiettivo di creare un fondo di 100 miliardi di dollari l’anno fino al 2020.

Nell’attesa di capire l’esatta portata della decisione di Trump, in Europa c’è preoccupazione e volontà di proseguire nella lotta al cambiamento climatico. Il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ieri ha detto: “Sono molto preoccupato per il possibile ritiro dell’amministrazione statunitense dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico. La lotta contro il riscaldamento globale è una sfida essenziale che riguarda tutte le nazioni. È nostro dovere anche morale lasciare alle generazioni future un pianeta in salute e sicuro. Il cambiamento climatico non è una favola. È una realtà che colpisce la vita quotidiana degli abitanti della terra. L’UE deve continuare ad essere all’avanguardia sul fronte del clima. Il nostro impegno e la nostra determinazione devono continuare ad essere un esempio per le altre nazioni”.

Parole durissime sono arrivate da Amnesty Usa. “L’annunciata decisione del presidente degli Usa Donald Trump di abbandonare l’accordo di Parigi sul cambiamento climatico costituisce un attacco a numerosi diritti umani e mette in serio pericolo la vita e il benessere di milioni di persone – ha dichiarato la direttrice generale di Amnesty International Usa, Margaret Huang – Rifiutando di condividere con le altre nazioni l’adozione delle misure necessarie per ridurre le emissioni dei gas responsabili dell’effetto serra e mitigare il cambiamento climatico, è come se il presidente Trump stesse affermando: ‘Lasciamoli annegare, morire di caldo e di fame’“, ha proseguito Huang. Amnesty sottolinea che il cambiamento climatico è una gravissima minaccia che può finire fuori controllo e ledere seriamente i diritti umani, acutizzando la disuguaglianza sociale, la fame, la crisi dei rifugiati. “Centinaia di milioni di persone verrebbero private del diritto alla vita, alla salute, al cibo, all’acqua e all’alloggio. In ogni continente sarebbero le persone più vulnerabili, come i bambini, a essere maggiormente colpite – ha sottolineato Huang – Chiediamo al presidente Trump di non indirizzare il mondo su una mortale rotta di collisione col disastro, la guerra e l’insicurezza. Tutti gli stati devono rinunciare ai combustibili fossili, altrimenti si rischierà una catastrofe dei diritti umani di dimensione epocale e irreversibile“.

Sul fronte consumerista italiano, si segnala la preoccupazione espressa a stretto giro dall’Adoc, che chiede all’Unione europea di diventare “leader del movimento a tutela dell’ambiente e della sostenibilità”.


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