Commissione Ue: verso fondo per la difesa. MC: no aumento spese militari
No all’aumento delle spese militari in favore della Nato. In occasione della visita a Roma del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il Movimento Consumatori torna a chiedere al Governo italiano di “aprire un dibattito vero e democratico in merito alla richiesta del presidente USA di aumentare in Italia gli stanziamenti per le spese militari a favore della Nato”. Una richiesta che è bocciata dall’associazione, perché lontana dalle esigenze della società civile di ripensare le priorità in tema di spesa pubblica e potenzialmente negativa per l’unità europea – perché potrebbe indebolirla.
“Assecondare queste richieste – sostiene Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – comporterebbe un’ulteriore inaccettabile disparità fra la spesa pubblica destinata ad armamenti e quella destinata a ricerca e innovazione, scelta oltremodo errata e scellerata in una fase in cui, quest’ultime sono più che mai priorità assolute per uscire da un’economia, al netto delle esportazioni, ormai di ‘mera sostituzione’, come la nostra. Inoltre, si contraddirebbe con la ben più strategica esigenza di sostenere, viceversa, la creazione di una vera e forte politica estera europea, cardine della crescita istituzionale dell’Unione, che stenta a nascere anche perché, di fatto, la NATO mina in radice il parallelo rilancio di un progetto di difesa comune europea”. No all’aumento delle spese militari, prosegue l’associazione, anche perché accordi bilaterali di questo tipo indebolirebbero l’unità dell’Europa e romperebbero il fronte dell’unità europea.
Un tema quanto mai attuale, considerata la visita del presidente Usa e il dibattito odierno della Commissione europea, che si è interrogata sul futuro della difesa europea e sulla direzione da prendere per l’Europa a 27. Prima della conferenza europea ad alto livello sulla difesa e la sicurezza, che si terrà il 7 giugno a Praga, la Commissione “varerà – si legge in una nota di Bruxelles – il fondo europeo per la difesa annunciato a novembre 2016 nel piano d’azione europeo in materia di difesa. In parallelo presenterà un documento di riflessione a più lungo termine nel quale indicherà gli scenari possibili per il futuro del settore della difesa europea, che s’iscrive nell’ambito del dibattito sul futuro dell’UE a 27 avviato il 1º marzo 2017 con il Libro bianco della Commissione sul futuro dell’Europa”.
Per la Commissione, “solidi motivi spingono a intensificare nell’UE la cooperazione nella sicurezza e nella difesa. Le minacce cui l’UE deve far fronte non conoscono confini nazionali e sono sempre più consistenti: l’efficacia del contrasto passa per la collaborazione”. L’obiettivo è una forte industria europea della difesa. Secondo Bruxelles, inoltre, la Ue può aiutare a spendere meglio i bilanci della difesa, considerando che la mancanza di cooperazione degli Stati nel campo della difesa e della sicurezza ha costi stimati fra 25 e 100 miliardi di euro l’anno. Sostiene l’Alta rappresentante/Vicepresidente Federica Mogherini: “La sicurezza e la difesa sono per l’Unione europea priorità perché tali sono per tutti i nostri concittadini. Dall’anno scorso continuiamo a potenziare la nostra difesa europea per affermarci con sempre maggior efficacia come garanti della sicurezza sia all’interno sia all’esterno dei nostri confini, investendo più risorse, intensificando la cooperazione fra gli Stati membri e avviandoci verso una cooperazione più stretta con la NATO. Il mondo che ci circonda è in rapido mutamento e ogni giorno ci attendono nuove sfide: siamo l’Unione europea, e in quanto tale dobbiamo assumerci la responsabilità di rispondervi.”