Il fenomeno più allarmante rimane l’abbuffata alcolica, quel consumo smodato di alcolici di qualsiasi tipo fatto fuori pasto, una bevanda dietro l’altra, in pochissimo tempo, con l’ubriacatura che diventa immediata. Il binge drinking è quel consumo di alcolici che più di altri desta preoccupazione perché ha dimensioni consistenti e ripercussioni pesanti, interessa soprattutto gli adolescenti tutti, i giovani di età compresa fra 18 e 24 anni, i ragazzi più delle ragazze (ad eccezione dell’adolescenza dove tutti sono coinvolti) per una platea stimata in tre milioni 700 mila binge drinker nel 2015 di età superiore agli 11 anni.

binge drinking_alcolNella relazione al Parlamento sul consumo di alcol e sui problemi alcol correlati trasmessa dal Ministero della Salute si confermano alcune tendenze di fondo: aumentano i consumi di alcol fuori pasto e rimane allarmante il fenomeno del binge drinking. Secondo l’Istat, durante il 2015 il 64,5% degli italiani di 11 anni e più (pari a 35 milioni e 64 mila persone) ha consumato almeno una bevanda alcolica, con prevalenza notevolmente maggiore tra i maschi (77,9%) rispetto alle femmine (52,0%), con un aumento dei consumi rispetto all’anno precedente. L’aumento dei consumi – spiega il Ministero della Salute – risulta confermato anche dai dati forniti dal database europeo Health For All (HFA-DB), che mostra nella rilevazione dei litri di alcol puro medio pro capite consumati nella popolazione ultra quindicenne in Italia, nel corso degli ultimi quattro anni, un nuovo incremento in controtendenza rispetto agli anni precedenti. Sono stabili i consumatori giornalieri mentre quelli che aumentano negli anni sono i consumatori fuori pasto: si è infatti passati dal 25,8% del 2013, al 26,9% del 2014, al 27,9% del 2015. In dieci anni, dal 2005 al 2015, l’Istat rileva una diminuzione della quota di consumatori e di consumatori giornalieri e un aumento dei consumatori occasionali di alcol e dei consumatori fuori pasto.

L’abbuffata alcolica fra gli adolescenti e i giovani è il fenomeno che più di altri suscita allarme: il binge drinking nel 2015 è stata pari a 10,8% tra gli uomini e 3,1% tra le donne di età superiore a 11 anni e identifica oltre 3.700.000 binge drinker di età superiore a 11 anni, con una frequenza che cambia a seconda del genere e della classe di età della popolazione. Si tratta di una modalità di consumo che aumenta fra gli adolescenti e raggiunge i valori più elevati fra i giovani di 18-24 anni. Spiega il Ministero della Salute: “La percentuale di binge drinker di sesso maschile è statisticamente superiore al sesso femminile in ogni classe di età ad eccezione degli adolescenti, ossia quella fascia di popolazione per la quale la percentuale dovrebbe essere zero a causa del divieto per legge della vendita e somministrazione di bevande alcoliche al di sotto della maggiore età”.

Nel cambiamento generale di consumi alcolici, si segnala l’aumento del consumo di superalcolici, amari e aperitivi. Si tratta di una tendenza che va avanti da circa dieci anni e che vede la progressiva riduzione della quota di consumatori che bevono solo vino e birra, soprattutto fra i più giovani e le donne, e un aumento della quota di chi consuma, oltre a vino e birra, anche aperitivi, amari e superalcolici. Un aumento che si registra nei giovani e i giovanissimi ma – questa volta – in misura percentuale maggiore fra gli over 44 anni e gli anziani.


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