Per mettere in sicurezza le scuole italiane situate nelle aree più a rischio del Paese ci vorranno oltre cento anni, se si continua ai ritmi attuali. Un arco di tempo inaccettabile e preoccupante se si pensa che in Italia sono ben 19.000 gli edifici scolastici italiani – su 43.072 presenti sul territorio nazionale – che si trovano in comuni a rischio sismico 1 e 2, come ad esempio Amatrice e L’Aquila; che il 65%  delle scuole è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica (1974) e che negli ultimi tre anni gli interventi di adeguamento sismico effettuati sugli edifici, siti in queste zone, sono stati solo il 5,3%.

scuoleÈ quanto denuncia Legambiente alla vigilia di “Non ti scordardimè – Operazione scuole pulite“, la giornata nazionale di volontariato ambientale sulla vivibilità degli edifici scolastici in programma il 17 e 18 marzo in tutta Italia e che l’associazione ambientalista quest’anno dedica alle comunità scolastiche dell’Italia Centrale colpite dal terremoto. “Un modo per stare vicino a questi territori e per ribadire che nel nostro Paese le scuole continuano ad essere poco sicure e che le riqualificazioni procedono troppo a rilento, a passo di lumaca”, spiega Vanessa Pallucchi, responsabile scuola e formazione di Legambiente.

Quest’anno a tutti coloro che parteciperanno alla campagna di Legambiente verrà chiesto di scattare delle foto e pubblicarle sui social network (facebook, instagram, twitter con i dati della scuola) utilizzando l’hashtag #nontiscordadimé17 e #scuolesicuresicurofuturo.

Nonostante gli ingenti fondi stanziati, negli ultimi tre anni su 9.425 interventi realizzati sugli edifici scolastici, 4.580 (circa il 49%) hanno riguardato quelli posti nelle zone sismiche 1 e 2. Di questi solo 243 (5,3%) hanno riguardato interventi di adeguamento antisismico nei comuni a maggior rischio, e 98 (2,1%) quelli per nuove edificazioni. Secondo le stime di Legambiente, calcolando che le scuole costruite prima della normativa antisismica sono circa il 65% e considerando che nell’arco di un triennio nelle scuole situate nelle aree più a rischio sono stati realizzati solo 341 interventi (di cui 243 di adeguamento antisismico e 98 nuove edificazioni), di questo passo per mettere in sicurezza gli edifici scolastici, situati nei comuni a rischio sismico 1 e 2 e costruiti prima del ’74, ci vorrà oltre un secolo. Dati preoccupanti che dimostrano ancora una volta come le scuole continuino ad essere poco sicure invece che luoghi di innovazione e accoglienti.

Per questo Legambiente con la 19esima edizione di “Nontiscordardimè – Operazione scuole pulite” invita tutti a mobilitarsi per rimboccarsi le maniche e rendere, attraverso piccoli lavori di riqualificazione, gli edifici scolastici più gradevoli e vivibili. Anche quest’anno saranno migliaia gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado che, insieme a genitori, insegnanti e volontari, prenderanno parte all’iniziativa di Legambiente abbellendo gli spazi scolastici con murales, disegni, orti in cortile, e ritinteggeranno le pareti.

“Anche se in questi ultimi anni sul fronte dell’edilizia scolastica si è aperta una nuova fase segnata per altro dall’arrivo di nuove risorse finanziare, resta il fatto che sono ancora pochissime le scuole su cui si sta intervenendo nelle aree più a rischio del Paese”, dichiara Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)