Tonnellate di preziosi componenti riutilizzabili diventano spazzatura perché non correttamente conferiti. A oggi mancano procedure standard per la gestione di rifiuti provenienti da attrezzature mediche da parte delle strutture sanitarie. A questo si aggiunge una carente prevenzione della produzione di rifiuti e uno scarso riutilizzo delle strumentazioni dismesse, spesso ancora funzionanti. Grazie alla collaborazione di Cantiere Autolimitazione (CAuto) Brescia, Legambiente Lombardia, Medicus Mundi Attrezzature (MEMUA), la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Brescia e il partner rumeno Ateliere Fara Frontiere (AFF) è stato realizzato il progetto europeo Life-MED-Medical Equipment Discarded: un nuovo sistema integrato per ridurre i rifiuti da attrezzature mediche e Raee. L’obiettivo – presentato alla XIV fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, Fa’ la cosa giusta (10-12 marzo 2017) – è quello di recuperare componenti elettrici e attrezzature mediche, massimizzandone il riutilizzo e la rigenerazione, nell’ottica di creare un’economia circolare nel settore ospedaliero. Alla fine del progetto Life-MED, sarà evitato lo smaltimento di 100 tonnellate di attrezzature.

Secondo Legambiente Lombardia: «Le città sono i luoghi dove viene consumata la maggior parte delle risorse. 2,7 miliardi di tonnellate di materiali vengono gettati via nell’intera Unione Europea ogni anno, 98 milioni dei quali sono pericolosi. Solo il 40% dei rifiuti urbani vengono recuperati e riutilizzati, mentre i restanti finiscono in discarica o in inceneritori. Negli ultimi 20 anni la produzione di spazzatura pro capite in Europa è cresciuta del 15% nonostante campagne di sensibilizzazione». C’è poi una particolare categoria di rifiuti la cui gestione è problematica: i materiali elettronici. «Tonnellate di preziosi componenti riutilizzabili divengono spazzatura perché non correttamente conferiti» fa sapere Legambiente. «In Europa sono stati censiti 11mila ospedali, 68 mila presidi sanitari e 55 mila presidi sanitari per animali, che producono rifiuti, quantitativamente significativi e con una certa complessità. Ad oggi mancano procedure standard per la gestione di rifiuti provenienti dalla dismissione di attrezzature mediche da parte delle strutture sanitarie. A questo si aggiunge una carente prevenzione della produzione di rifiuti e uno scarso riutilizzo delle attrezzature dismesse spesso ancora funzionanti».

Il progetto Life-MED, avviato a luglio 2014, andrà avanti fino a giugno 2017 e prevede il coinvolgimento di “donatori” e “beneficiari” di apparecchiature mediche. Per i donatori,  ovvero organizzazioni, strutture o centri che possiedono attrezzature mediche da dismettere, Life-MED mette a disposizione una email di contatto info@life-med-equipment.eu per fissare un appuntamento informativo. Successivamente viene siglato un accordo tra il centro medico e il referente per il progetto in Italia (CAuto) e in Romania (AFF) per una specifica valutazione delle attrezzature e dei dispositivi dismessi. A seguito dell’accordo, CAuto e AFF eseguiranno la valutazione delle apparecchiature, redigendo una relazione che sarà presentata all’istituzione medica, stabilendo se l’attrezzatura potrà essere rigenerata oppure sarà valutata come Raee. Quando l’attrezzatura è riparabile e riutilizzabile, viene trasportata nei laboratori dei partner di progetto, Medicus Mundi (Italia) e AFF (Romania), utilizzando imballaggi e veicoli appropriati. La donazione di questi beni, da parte di ospedali e similari, è giustificata attraverso una dichiarazione o ricevuta per erogazione liberale. L’attività di laboratorio è organizzata come un processo di piena produzione, con una fase di recupero molto complessa, da cui si ottengono attrezzature tecnologicamente appropriate e compatibili.

Per i beneficiari, ovvero presidi sanitari oppure organizzazioni di beneficienza operanti in UE, che hanno necessità di attrezzature mediche di seconda mano con standard di funzionalità appropriati, Life-MED mette a disposizione una email di contatto info@life-med-equipment.eu per verificare l’adeguatezza della richiesta in relazione al contesto e alle reali necessità della struttura destinataria. A questo punto sarà possibile identificare le attrezzature e i dispositivi medici destinati alla donazione, garantendo la coincidenza tra la richiesta e le attrezzature disponibili. Il sistema integrato proposto consente immediatamente di attivare la ricerca di attrezzature adatte alle esigenze dei destinatari. In caso di individuazione di una apparecchiatura donata adatta, Medicus Mundi e Ateliere Fara Frontiere, partner di progetto, visiteranno la struttura per una prova, includendo un test di funzionalità in loco. L’organizzazione logistica del trasporto prevede specifiche esigenze di protezione della strumentazione e la collaborazione con i destinatari locali coinvolti, per gestire gli atti formali e il trasporto in loco. I destinatari riceveranno un set di strumenti da utilizzare per la manutenzione ordinaria e straordinaria.

 

di Marianna Castelluccio


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