Attuare una politica eco-sostenibile e aiutare gli agricoltori europei a produrre cibo sano e senza pesticidi: l’Italia può fare la sua parte e dare un contributo al dibattito europeo quando, nei prossimi giorni, si parlerà di Politica agricola comune. Questa la posizione espressa dalle associazioni riunite nella coalizione #stopglifosato, che hanno scritto una lettera al ministro dell’agricoltura Maurizio Martina in vista del Consiglio dei Ministri dell’agricoltura Ue fissato per lunedì 6 marzo, quando partirà la discussione sulla revisione della Politica agricola comune (PAC) della Ue.

“In qualità di Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Repubblica Italiana in seno al Consiglio Europeo – si legge nella lettera – potrà dare un contributo importante per sostenere una politica moderna e realmente eco-sostenibile in grado di aiutare gli agricoltori europei a produrre cibo sano, in armonia con la Natura e in una economia equa e giusta, l’unica che può differenziare e dare il giusto valore alle “agricolture” ed ai valori ambientali, culturali e socio-economici italiani”.

stop glifosatoLa lettera è firmata dalle associazioni della coalizione #stopglifosato. La Commissione europea ha concesso una proroga fino alla fine del 2017 all’uso del glifosato, erbicida molto usato in agricoltura e sospetto cancerogeno, in attesa del parere dell’Agenzia europea sulle sostanza chimiche. Nel frattempo i cittadini europei si sono mobilitati ed è partita in tutta Europa la raccolta firme per l’iniziativa dei cittadini europei (ICE) “per chiedere alla Commissione Europea – ribadiscono le associazioni – il divieto totale dell’uso del glifosato, un erbicida dannoso per l’ambiente e  probabilmente cancerogeno per l‘uomo. La Coalizione italiana #StopGlifosato, che raccoglie ben 45 associazioni ambientaliste, dell’agricoltura biologica, della società civile, appoggia l’iniziativa che si impegna a portare un milione di firme alla Commissione Ue per sollecitare la messa al bando del glifosato”.

Alcune scelte però possono essere fatte da subito: un esempio, ricorda la coalizione #stopglifosato, è la decisione della Regione Calabria di eliminare il glifosato dai disciplinari dell’agricoltura integrata finanziati con il PSR, percorso aperto adesso anche in Toscana a seguito della mozione approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale. Considerato dunque tutto questo, le 45 associazioni riunite nella coalizione #stopglifosato “chiedono al Ministro Martina, in vista del Consiglio dei Ministri europei dell’agricoltura del 6 marzo, che l’Italia assuma una posizione chiara e si schieri nettamente a favore di una modifica dell’intera PAC”.

Le associazioni sottolineano che la Politica agricola comune della Ue, “nonostante utilizzi circa il 38% del bilancio comunitario, pari a oltre 55 miliardi di euro all’anno, ha clamorosamente fallito la ricerca di soluzioni efficaci ai problemi che affliggono il settore agricolo, l’agroecosistema e la società rurale”, e che l’attuale politica non è adeguata ad affrontare i problemi delle aziende agricole e a risolvere la crisi ambientale. La PAC attuale assegna alle pratiche agricole che consentono l’uso della chimica di sintesi come l’agricoltura integrata e quella conservativa 2,4 miliardi di euro, contro gli 1,7 miliardi destinati all’agricoltura biologica e biodinamica. In molte regioni, sommando le diverse premialità, l’importo a ettaro dei contributi  è superiore per chi produce facendo uso del glifosato rispetto a chi produce in biologico e biodinamico. Esempio: in Puglia l’olivo coltivato con il metodo dell’integrato più impegni aggiuntivi ha un premio a ettaro di 426 e in biologico di 377 euro.

agricoltura«Più che una politica agricola in senso stretto, all’Europa serve una politica alimentare capace di rimettere in discussione i paradigmi obsoleti sui quali si è fondata fino a oggi. Se nonostante i processi di riforma che hanno riguardato la PAC, infatti, in Italia dal 2003 al 2013 un’azienda agricola su quattro chiude i battenti, è evidente che le risposte della politica sono state deboli, nonché incapaci di uscire dagli schemi della crisi», dichiara Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. «Ancor più grave è che al declino lavorativo del settore primario fa riscontro l’emergenza ambientale e il diffondersi di patologie legate alla cattiva alimentazione, che gravano sui bilanci sanitari per 700 miliardi l’anno. Davanti a noi c’è una grande scommessa che riguarda il futuro del pianeta e delle generazioni che verranno, per questo dobbiamo richiedere a gran voce una PAC dagli orizzonti più ampi che promuova sistemi agroecologici virtuosi, anziché incentivare l’uso della chimica e lo sfruttamento intensivo dei terreni».

Sostiene Maria Grazia Mammuccini, portavoce delle Associazioni riunite in #stopglifosato: «Con l’attuale crisi strutturale ed economica e con l’affermarsi di nuove sfide sociali in Europa diventa ancora più importante assicurare che le risorse pubbliche investite con la PAC producano ricadute utili e positive per tutti i cittadini. E’ inammissibile oggi premiare con risorse pubbliche pratiche agricole che costituiscono una minaccia per la nostra salute e per la tutela dell’ambiente. E’ a dir poco paradossale che oggi la PAC garantisca premi all’agricoltura convenzionale, basata sul massiccio uso della chimica di sintesi,  in molti casi superiori rispetto a quelli a sostegno dell‘agricoltura biologica”.

La PAC deve dunque garantire, scrivono le associazioni, la tutela del capitale naturale e agire contro il cambiamento climatico. “L’Italia, con il suo patrimonio ambientale, di biodiversità, di paesaggio rurale e di prodotti agroalimentari di qualità deve saper fare la sua parte”. Le 45 Associazioni italiane – assieme a centinaia di organizzazione europee – chiedono dunque al Ministro  Martina di “farsi portavoce nel prossimo Consiglio europeo dedicato all’agricoltura di scelte che riguardano il futuro di tutti i cittadini europei e che devono andare nella direzione di un sistema agroalimentare sostenibile nel suo complesso”.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)