Assistenza socio-sanitaria, Cittadinanzattiva: valuteranno i cittadini
Una valutazione civica dei servizi di assistenza socio-sanitaria erogati sul territorio: parte oggi l’iniziativa di Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato che vedrà protagonisti centinaia di cittadini, associazioni di pazienti, professionisti, istituzioni che parteciperanno al “Monitoraggio dei Servizi sul Territorio – Fuori dall’Ospedale e dentro le mura domestiche”. “L’esigenza di monitorare questi servizi parte dalle segnalazioni dei cittadini che si sono rivolti a Cittadinanzattiva sul tema”, spiegano dall’associazione.
L’obiettivo generale è mappare l’offerta dei servizi territoriali e fotografarne il funzionamento, il livello di offerta sui territori regionali e locali rispetto alle indicazioni nazionali, raccogliere l’esperienza dei cittadini che usufruiscono delle cure, stimolare una riflessione comune sui bisogni di salute dei pazienti, bisogni sempre più, da integrarsi con gli aspetti sociali.
Quattro gli strumenti utilizzati per la rilevazione: un questionario rivolto all’Assessorato alla Sanità; questionari di livello aziendale declinati per distretti rivolti ai Direttori Generali e Responsabili di distretto; questionari per i pazienti (o loro caregiver) che usufruiscono di cure domiciliari e cui è possibile rispondere fin da ora; questionari per pazienti con patologia cronica ( es. cardiopatie, patologie gastriche, neurologiche, muscolo-scheletriche, reumatologiche, respiratorie, ecc …) ma che non usufruiscono di cure domiciliari e che potrà essere compilato on line dal prossimo 8 marzo.
Diversi gli aspetti che saranno messi sotto la lente d’ingrandimento: se e come si è organizzato-riorganizzato il territorio rispetto alle norme (AFT, UCCP previsti dalla L. 189/2012), la presenza e la dislocazione dei servizi, il ruolo dei distretti, le cure primarie, l’adozione delle nuove tecnologie (e-health) e la semplificazione dei percorsi, le modalità di erogazione delle cure domiciliari, l’aderenza al percorso di cura, l’impegno a creare o rafforzare i percorsi assistenziali e la presa in carico, oltre che la garanzia dell’integrazione e della continuità delle cure.
“A fronte della cura dimagrante degli ospedali italiani non è stata contemporaneamente costruita e rafforzata la “contropartita” in termini di servizi territoriali per i cittadini. Sono ancora troppo poche le realtà che stanno investendo e scommettendo realmente su questi servizi, che sono centrali per le persone con patologia cronica o disabilità, per quelle con sofferenza mentale e dipendenze patologiche, per la genitorialità, per la prevenzione, solo per fare alcuni esempi”, dichiara Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, che continua: “è la scommessa da vincere subito per il presente e per il futuro. E’ prioritario raccogliere maggiori informazioni sui questi servizi perché i dati prodotti dalle istituzioni sono ancora troppo pochi e non riguardano aspetti importanti per i cittadini come la semplificazione della burocrazia e gli orari di accesso, la garanzia della continuità dei percorsi, la prossimità dei servizi, la carta dei servizi territoriali. Questo nonostante sulla carta si investa circa il 51% del Fondo Sanitario Nazionale. Quindi conoscerlo meglio serve non solo per migliorare i servizi ma anche per spendere meglio le risorse che abbiamo”, conclude Aceti.