Il Piano Lupo slitta ancora. Animalisti: appello a Gentiloni contro “caccia ai lupi”
C’è un nuovo rinvio per il Piano Lupo: doveva arrivare oggi in Conferenza Stato-Regioni ma all’ordine del giorno non c’è. L’appuntamento è slittato, forse al 9 marzo. Undici regioni si sono espresse nettamente contro la misura, contenuta nel piano, che autorizzerebbe l’abbattimento controllato dei lupi, previo un piano regionale approvato dal Ministero dell’Ambiente. Sono naturalmente contrarie le associazioni ambientaliste e animaliste, che si sono mobilitate da subito nei confronti di quella che è stata denunciata come una “caccia al lupo”. Lega del Cane, Enpa, Lav e altre associazioni chiedono al presidente del Consiglio il “massimo rigore per arrivare al più presto a una soluzione che salvi i lupi”.
Sul piano c’è stata da subito polemica. Le regioni si sono progressivamente smarcate. Le associazioni ambientaliste e animaliste denunciano il rischio del ritorno della caccia al lupo. In molti si sono mobilitati perché venga evitata qualunque ipotesi di abbattimento di una specie protetta da anni. Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti rivendica: “Non ci sono motivi validi per sostenere che si apra una caccia selvaggia al lupo”. Ma diverse sigle imputano proprio al ministro la responsabilità della “mancata applicazione delle misure di prevenzione che lo stesso Piano prevede, le uniche che possono concretamente ridurre i conflitti tra attività umane e presenza del lupo”. Così LNDC, ENPA, LIPU, LAC, LAV, ANIMALISTI ITALIANI, LEIDAA, che “ribadiscono con fermezza la loro posizione contraria ad ogni ipotesi di abbattimento, e conforme alla normativa che da 46 anni nel nostro Paese protegge i Lupi come specie particolarmente protetta”.
“Apprezziamo l’interesse e la partecipazione convinta di migliaia di persone che da mesi e anche nelle ultime settimane decisive per l’approvazione del Piano Lupi, condividono il nostro appello #CACCIAUNNO” – affermano LNDC, ENPA, LIPU, LAC, LAV, ANIMALISTI ITALIANI, LEIDAA – “Questa mobilitazione collettiva non può che essere un chiaro invito per i Presidenti delle Regioni a fare il bene dei Lupi, patrimonio indisponibile dello Stato, escludendo ogni ipotesi di soluzioni pasticciate o di compromesso che contemplino abbattimenti. Apprezziamo molto il tempestivo interessamento del Presidente Gentiloni, che recepiamo come un segnale positivo, ma al quale chiediamo massimo rigore per arrivare al più presto ad una soluzione che salvi i lupi“.
Le associazioni ricordano che Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Puglia si sono già espresse pubblicamente contro l’abbattimento del lupi: “una maggioranza di ben 11 Regioni che nella prossima seduta della Conferenza Stato-Regioni (9 marzo) sarà chiamata a impedire che il Piano possa essere approvato senza lo stralcio del capitolo III.7 che prevede le uccisioni, rese ora persino più facili”.