Basta alle pubblicità ingannevoli e a quei cartelloni che invitano a cure mediche gratis, o quasi. Cure con prezzi estremamente accattivanti. Una pulizia dei denti a ottanta euro? Ma no, la si offre a dieci euro soltanto. L’otturazione? Si può fare con cinquanta euro, non serve il biglietto da cento. Contro questo tipo di pubblicità sanitaria è partita online una petizione che chiede correttezza e un controllo etico preventivo da parte dell’Ordine dei medici. Alla petizione, lanciata su change.org,  ha aderito anche il Movimento Consumatori.

petizione pubblicità sanitaria“La salute della persona non è un bene che si vende al mercato. La pubblicità sanitaria deve essere veritiera, corretta e onesta”: questo quanto chiede l’appello online, che ha raggiunto le cinquemila firme. “I cittadini bisognosi di cure o prevenzione  non possono essere fuorviati  da messaggi accattivanti e troppo spesso non veri – prosegue la petizione – L’esame preventivo di correttezza etica da parte dell’Ordine dei Medici può garantire i diritti del paziente/consumatore e tutelare le professionalità virtuose anche da interessati generici incitamenti risarcitori”. La petizione è stata lanciata dall’odontoiatra Gilberto Triestino e appoggiata dai membri della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. È indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

Il Movimento Consumatori ha aderito alla petizione, anche perché sono tanti i consumatori che rischiamo di rimanere vittima di pubblicità sanitarie ingannevoli, come quelle che reclamizzano servizi costosi a prezzi stracciatissimi o da discount. “Da oggi anche Movimento Consumatori sostiene questa petizione perché è finalizzata ad attirare l’attenzione delle istituzioni su un problema serio: la necessità che anche e soprattutto i servizi alla persona aventi ad oggetto prestazioni mediche/sanitarie vengano promossi e pubblicizzati in maniera corretta, prevedendo che siano oggetto di un’analisi preventiva che ne escluda l’ingannevolezza”, afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale MC.

“Il principio della tutela dell’interesse e della salvaguardia della salute (art. 32 della Costituzione), si realizza anche attraverso un’adeguata informazione – spiega Laila Perciballi, legale MC – la scorretta informazione spesso induce il consumatore ad erronee valutazioni, comportando una lesione dei suoi diritti fondamentali e un pregiudizio per i professionisti che operano nel rispetto delle regole. L’esame preventivo di correttezza etica dei messaggi pubblicitari sanitari da parte dell’ordine dei medici permetterebbe invece di verificare irregolarità e avviare eventuali procedimenti disciplinari nei confronti di chi mette in atto comportamenti lesivi dei diritti dei pazienti”.


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