Povertà sanitaria, Banco Farmaceutico: 11 febbraio, Giornata di raccolta farmaco
Dona un farmaco a chi ne ha bisogno. Torna l’11 febbraio la Giornata di raccolta del farmaco organizzata dal Banco Farmaceutico per contrastare la povertà sanitaria e fornire medicinali a chi non può permetterselo. Nelle farmacie che aderiranno all’iniziativa, i volontari del Banco Farmaceutico inviteranno i cittadini a donare farmaci senza obbligo di ricetta medica – in particolare antinfluenzali, antinfiammatori e antipiretici – da donare agli enti caritativi della propria città che ogni giorno assistono chi non può permettersi cure.
La povertà sanitaria in Italia è aumentata. E a certificarlo è stato anche l’ultimo Rapporto presentato a novembre dalla Fondazione Banco Farmaceutico: una fetta crescente di popolazione non ha i soldi per curarsi. L’anno scorso sono aumentate del 37% le persone assistite dal Banco Farmaceutico per avere medicinali e oltre 557 mila persone hanno chiesto aiuto agli sostenuti dalla Fondazione Banco Farmaceutico. C’è inoltre una grande disparità nel budget che i cittadini possono destinare alle cure mediche e all’acquisto dei medicinali. In Italia si spendono in media 682 euro annui a persona per curarsi, ma per le persone indigenti questa spesa scende a 123 euro. Rispetto al totale della spesa media mensile, nelle famiglie non povere si destina il 4,4% del budget domestico per curarsi, in quelle povere si scende al 2,6%. All’interno di questa spesa, le persone povere destinano 72,60 euro all’anno pro capite per comprare farmaci, mentre in media se ne spendono 268,80. E le difficoltà non sono solo dei poveri, perché oltre 12 milioni di persone hanno dovuto tagliare sulla sanità, limitando il numero di visite medico o gli accertamenti per ragioni economiche.
Sabato 11 febbraio torna dunque la raccolta del farmaco. Con questo appello degli organizzatori: “1,5 milioni di famiglie, 4,6 milioni di persone hanno bisogno di noi. Parliamo molto dei poveri, ma molto poco con i poveri, discutiamo molto sulle risorse da offrire loro, ma spesso non muoviamo un dito per dare anche quel poco indispensabile di cui necessitano. I poveri hanno fame oggi, hanno bisogno di un farmaco per curarsi oggi, hanno l’esigenza di un tetto sotto cui dormire oggi. Domani non ci saranno, se oggi non diamo loro da mangiare e da curarsi. Di questo dobbiamo preoccuparci, di ciò che possiamo fare oggi per almeno uno di loro”.