Il 2017 si è aperto con il rischio più che concreto di un nuovo caso di risparmio tradito. Questa volta a incrinare pesantemente la fiducia dei risparmiatori italiani è stata la chimera di mettere al sicuro il proprio denaro sotto l’ombrello dei prodotti di risparmio postale associati ad altri investimenti (prevalentemente il mattone) che promettevano far ottenere buoni guadagni. Dal 2002 al 2005, infatti, Poste Italiane hanno venduto nei loro 13mila uffici le quote di quattro fondi immobiliari che avevano in comune due elementi: il basso prezzo di acquisto per i risparmiatori (“solo” 2.500 euro) e l’alta rischiosità dell’investimento. Peccato che tutto questo, pur essendo riportato dettagliatamente nei prospetti informativi dei fondi Invest Real Security, Obelisco, Europa Immobiliare 1 e Alpha, non era noto affatto ai risparmiatori che si recavano in Poste per essere consigliati su come investire il proprio denaro.

Il sentore che le cose non stessero andando bene c’era già da tempo, visto che anno dopo anno i rendiconti annuali dei fondi erano sempre in negativo. La bomba vera e propria è scoppiata però il 31 dicembre 2016, ovvero alla data di scadenza del primo di questi fondi, l’Invest Real Security.

Il motivo delle perdite è facilmente riassumibile: fondi immobiliari raccolgono i capitali dai risparmiatori attraverso la vendita di quote e con il ricavato comprano degli immobili: a volte li ristrutturano per poi venderli a un prezzo più elevato, a volte li rivendono dopo averli messi in affitto. Se le vendite e gli affitti vanno bene, i proventi vengono distribuiti o accumulati per aumentare il valore delle quote. Diversamente, si registrano perdite.

Risultato: gli investitori, stando ad un comunicato emesso dai gestori del fondo in chiusura delle attività, si vedranno rimborsata una cifra pari a 390 euro per quota entro il 31 marzo 2017. Ben poca cosa insomma.

Così, mentre ancora una volta i risparmi degli italiani si preparano ad andare in fumo, Codacons avverte che partiranno senza ombra di dubbio nuove azioni risarcitorie a tutela dei piccoli investitori. “Chiediamo a Poste Italiane di fornire adeguate garanzie a coloro che hanno acquistato i fondi immobiliari a rischio”, spiega l’associazione. “Il Codacons è pronto ad aprire con l’azienda una trattativa affinché i risparmi dei soggetti coinvolti siano pienamente tutelati ma, al tempo stesso, non esiterà ad avviare le dovute azioni risarcitorie qualora dovessero registrarsi perdite a danno dei piccoli investitori”.

“Ci chiediamo inoltre cosa abbiano fatto in questi anni Consob e Banca d’Italia sul fronte del controllo sulla vendita al pubblico dei fondi immobiliari ad elevato rischio, e quali misure abbiano messo in campo per difendere i risparmi degli italiani”.

Sulla via della tutela dei risparmiatori si muove anche Rete Consumatori Italia (Assoutenti, Casa del Consumatore e CODICI) pronta ad assistere i risparmiatori che hanno investito in obbligazioni immobiliari emesse da Poste Italiane. Si procederà prima di tutto a verificare la corretta profilatura e la propensione al rischio dei risparmiatori rispetto all’investimento ad alto rischio effettuato. Presso le sedi di Rete Consumatori Italia stanno pervenendo le segnalazioni di alcuni risparmiatori che riferiscono di essere stati indotti da Poste Italiane all’investimento in titoli legati all’andamento immobiliare.


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