La spesa del futuro, a Milano, è già presente grazie al nuovo store-laboratorio legato al cibo dove gli acquisti si alternano a showcooking, degustazioni e informazioni sul valore dei prodotti. Tutto nel quartiere Bicocca, periferia nord-orientale della città, che dopo aver rappresentato l’industrializzazione lombarda nel Novecento, si è trasformato nel distretto della cosiddetta Grande Bicocca, attualmente sede di un polo universitario, centri culturali e di ricerca, ma anche di diverse aziende tra cui il quartier generale della Pirelli. È qui che sorge il supermercato del futuro, a marchio Coop Italia, perfettamente integrato al contesto architettonico già attraverso i materiali: le lamiere si alternano al legno, il soffitto alto e gli impianti a vista contornano gli schermi “parlanti”.

supermercatoIl consumatore passeggia su circa 1000 metri quadrati di superficie di vendita e può scegliere tra una varietà di 6000 prodotti: take away, freschi o a più lunga conservazione. I banchi ricordano quelli del mercato, ma sono ad alto contenuto tecnologico. Basta avvicinare la mano a una mela o a un pomodoro per attivare le cosiddette “vele”, monitor orizzontali (ce ne sono 54 in tutto) che sopra le teste dei clienti mostrano un’etichetta “aumentata” con informazioni sull’origine delle materie prime, i valori nutrizionali, il prezzo, le istruzioni per lo smaltimento degli involucri e le promozioni in corso. Ci sono poi 46 totem-touch, dotati di scanner, per leggere i codici a barre e sapere tutto di una confezione e del suo contenuto; un modo per educare i consumatori e renderli sempre più consapevoli delle proprie scelte alimentari.

Nel frattempo all’ingresso, un grande muro virtuale aggiorna visitatori e operatori sulle merci più comprate, e sui commenti in diretta dei clienti. Il tutto senza carrello e, volendo, senza casse. Perché i carrelli stonerebbero con l’ambiente circostante, e così largo a cestini a rotelle, e le casse allungherebbero i tempi di attesa, ragione per cui oltre ai contanti e alle casse self service, è possibile usare la app che legge i prezzi dei prodotti direttamente dal cellulare e fa risparmiare tempo all’uscita. E per i più tecnologici, il supermercato mette a disposizione anche un servizio di “Coop drive”: la spesa si ordina online e si ritira direttamente al parcheggio in modo da rendere il momento degli acquisti settimanali più snello e veloce. C’è poi un’area dedicata a bar e ristorante per rendere l’intero spazio un vero e proprio centro di intrattenimento.

Il supermercato del futuro è una costola del Future Food District, padiglione all’interno di Expo 2015 a Milano, dove per la prima volta si era sviluppato un prototipo di store dall’alto contenuto tecnologico. Oggi Coop, dopo un investimento di oltre 4 milioni di euro, punta a raggiungere i 2000 clienti al giorno. La location è ideale, visto il continuo passaggio di clientela che proviene dalle vicine aziende, università, cinema, palestra. Un nutrito numero di consumatori, sempre più attenti a ciò che mangiano. Con questo progetto, l’esperienza eccezionale di Expo 2015 è diventata un fatto quotidiano, usuale. Ciò che gli italiani chiedono sempre di più a un punto vendita sono, di sicuro convenienza e assortimento, ma anche un’esperienza di acquisto completa, veloce e con modalità nuove, naturalmente sempre in linea con i valori di sicurezza e trasparenza. Secondo i dati del RapportoCoop 2016, infatti, tra le caratteristiche dei consumatori italiani spicca una grande voglia di sperimentazione che premia chi nell’offerta propone novità: i punti vendita considerati innovativi hanno registrato una performance superiore di otto volte alla media del mercato. 

 

di Marianna Castelluccio


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