Ue: un bambino su quattro a rischio povertà. Italia: in pericolo un terzo dei minori
Un bambino su quattro in Europa è a rischio povertà o esclusione sociale. Sono 25 milioni di bambini e adolescenti che si trovano in una situazione difficile, e questo proprio in un’area che dovrebbe invece garantire (almeno questa la promessa che ci si aspetta in Europa) condizioni di vita migliori per l’infanzia. Non è così, se si guardano ai dati diffusi oggi da Eurostat in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia che si celebra il prossimo 20 novembre. L’Italia è messa male: oltre un terzo dei minori è a rischio.
Nel 2015 circa 25 milioni di bambini in tutta l’Unione europea, pari al 26,9% della popolazione di età compresa fra 0 e 17 anni, è a rischio povertà o esclusione sociale. Una situazione drammatica se si considera che dal 2010 al 2015 questa percentuale è diminuita di pochissimo, passando dal 27,5% del 2010 all’odierno 26,9%. E se si considera che la situazione è profondamente diversa nei diversi Stati dell’Unione. L’Italia è messa male e si trova agli ultimi posti di questa nera classifica, fra i paesi a maggior rischio di povertà per i minori, subito prima di Spagna, Ungheria, Grecia, Bulgaria e Romania.
In sei Stati dell’Unione europea oltre un terzo dei bambini si trova a rischio povertà o esclusione sociale: sono Romania (46,8%), Bulgaria (43.7%), Grecia (37,8%), Ungheria (36,1%) Spagna (34,4%) e appunto Italia al 33,5%. All’opposto della scala, i paesi nei quali il rischio di povertà è minore sono Svezia, Finlandia, Danimarca, Slovenia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Germania. L’Italia si ritrova poi fra i i paesi nei quali il rischio di povertà è aumentato negli ultimi anni, dal 2010 al 2015, insieme alla Grecia e a Cipro.
@sabrybergamini