Dal 21 al 27 novembre, 105 Paesi ospiteranno 1300 eventi, tra iniziative, mostre, convegni, proiezioni e degustazioni, dedicati all’eccellenza della cucina italiana e della dieta mediterranea, riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco. Sono previsti 465 eventi in Europa, 360 in Asia, 136 nel Nord America, 176 in Sud America, 142 in Africa e 37 in Oceania. Inoltre alcune iniziative saranno dedicate ai territori colpiti dal terremoto.

“La settimana della cucina italiana nel mondo”, presentata oggi a Palazzo Madama, rientra nel piano per la promozione e la difesa del vero Made in Italy agroalimentare all’estero, portato avanti dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Mipaaf, in sinergia con il Ministero dello Sviluppo economico e con il Ministero dell’Istruzione.

L’azione è volta a far conoscere le produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane, con particolare riferimento ai prodotti di qualità certificata, a valorizzare il saper fare italiano, a diffondere i valori unici della Dieta Mediterranea, a presentare l’offerta formativa del nostro Paese nel settore enogastronomico, a rafforzare la presenza della cucina italiana all’estero, anche attraverso le attività di specializzazione dei giovani cuochi e la presentazione dell’offerta della ristorazione italiana di qualità, e, infine, a promuovere i “percorsi del gusto” in Italia per i turisti. Questi gli obiettivi principali dell’evento di fine novembre, che sarà organizzato dalla rete diplomatico-consolare del Ministero degli Affari Esteri, su dirette indicazioni della Farnesina.

Presenti a Palazzo Madama Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Paolo Gentiloni, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto, il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Stefano Bonaccini e Antonio Campo Dall’Orto, Direttore generale della RAI .

“Leghiamo il grande tema della cucina a quello del lavoro dei nostri produttori”sottolinea il Ministro Maurizio Martina, “un tratto distintivo che rende il modello Italia unico nel mondo. Perché quando raccontiamo un piatto, raccontiamo anche la storia di chi lo ha realizzato, di un territorio, della qualità delle materie prime. Una filiera in cui sicurezza ed eccellenza diventano parole chiave. Questa è una delle tappe di un percorso nato ad Expo Milano, dove abbiamo compreso il grande valore, anche politico, del cibo nella nostra società nei prossimi anni. E allora rafforziamo questa rete che abbiamo creato, anche grazie al Food Act, tra Istituzioni, mondo della cucina e dell’agroalimentare, per raccontare il nostro saper fare e cosa significa essere italiani. È questa la nostra forza e il nostro orgoglio”.

“Un’iniziativa senza dubbio positiva, che tuttavia rischia di restare un caso isolato”, commentano Federconsumatori e Adusbef. “È necessario, infatti, strutturare una rete che consenta alle aziende italiane della grande distribuzione di commercializzare i veri prodotti italiani all’estero, scoraggiando contraffazione e italian sounding”. Secondo le due associazioni consumatori è necessaria, inoltre, una promozione del Made in Italy che sia attiva 365 giorni l’anno, non solo una settimana.

“La programmazione di tali attività non può prescindere da una solida base normativa, sempre più attenta a tutelare l’originalità dei nostri prodotti ed a promuovere l’informazione trasparente e limpida al consumatore, a partire dall’indicazione di origine”, continuano Federconsumatori e Adusbef, “per questo invitiamo il Ministero dell’Agricoltura a pianificare iniziative strutturali per la promozione del Made in Italy e, al contempo, ad adottare normative severe per salvaguardare la qualità dei prodotti e la salute dei cittadini. Esortiamo, inoltre, il Ministero della Giustizia a dare seguito alle norme già elaborate in materia dalla Commissione Caselli”.


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