L’Unep (Agenzia dell’Onu per l’ambiente), chiede ai paesi membri di destinare almeno il 20% del loro budget per i trasporti alle infrastrutture per la mobilità pedonale e ciclabile, per far fronte al problema della sicurezza stradale e per ridurre l’inquinamento e i gas serra.

Secondo il Global Outlook on Walking and Cycling, il Rapporto globale sul camminare e andare in bici realizzato dall’Unep, si contano 1,3 milioni di morti all’anno a causa degli incidenti stradali e, di questi, quasi la metà sono ciclisti, motociclisti e pedoni. Un elevato livello di pericolo è stato riscontrato in Africa: secondo il Rapporto, in Malawi il 66% delle vittime sono pedoni o ciclisti, in Kenya il 61%, in Sudafrica il 53% e in Zambia il 49%.

Nel Rapporto si parla anche di mobilità sostenibile, a favore di un ambiente più pulito. Secondo l’Unep, se i Paesi non prenderanno provvedimenti, nel 2050 i veicoli a motore scaricheranno nell’atmosfera un terzo della Co2 complessiva. I trasporti a motore, infatti, sono considerati responsabili di un quarto delle emissioni globali di anidride carbonica e rappresentano il settore con il tasso di crescita di emissioni maggiore.

“Se non rendiamo le nostre strade sicure, in dieci anni 13 milioni di persone moriranno sue queste stesse strade”, ha affermato il direttore esecutivo dell’Unep, Erik Solheim. “Ma non ci sono solo gli incidenti. Disegnare il sistema dei trasporti intorno alle auto mette più veicoli sulle strade, aumentando sia le emissioni di gas serra che l’inquinamento atmosferico mortale”.


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