Entro il 14 ottobre la Commissione Europea deciderà se dare l’assenso alla richiesta del Governo italiano di inserire l’origine tra le indicazioni obbligatorie per il latte e i prodotti lattiero-caseari.

Secondo quanto confermato da fonti dell’esecutivo Ue, in quella data scadono i tre mesi dalla notifica che il regolamento 1169/2011 stabilisce come termine per rispondere agli Stati membri che ritengono necessario adottare una nuova normativa in materia di etichettatura dei prodotti alimentari.

La risposta tanto attesa al decreto italiano sta per arrivare e, in caso di esito positivo, l’Italia potrebbe essere il secondo Paese Ue, dopo la Francia, a ottenere una sperimentazione di due anni di un’etichetta di origine obbligatoria su latte, burro, yogurt e formaggi prodotti sul territorio nazionale.

Tuttavia l’esito favorevole non è da dare per scontato; molti Paesi, infatti, hanno recentemente espresso riserve su come la Commissione stia gestendo le molteplici domande di schemi nazionali di etichettatura che prevedono l’indicazione di origine obbligatoria su alcuni prodotti.

di Francesca Marras


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