Dopo i ribassi nei primi due trimestri dell’anno, dal prossimo 1° luglio in crescita le bollette dell’energia nel terzo trimestre 2016. Per la famiglia-tipo aumento del 4,3%, mentre per il gas l’aggiustamento sarà dell’1,9%. Per l’elettricità, la spesa per la famiglia-tipo nell’anno compreso tra l’1 ottobre 2015 e il 30 settembre 2016 sarà di circa 503 euro, con un calo del -0,6% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente. Per il gas la spesa della famiglia tipo nello stesso periodo sarà di 1.068 euro, con una riduzione del -5,9%, corrispondente a un risparmio di 67 euro rispetto all’anno scorrevole.
La notizia dei rincari in bolletta non piace alle associazioni dei consumatori che si dicono indignate e incredule di fronte all’ennesimo inaspettato aumento delle tariffe elettriche e del gas. Proprio mentre le commodities energetiche (petrolio e gas) vanno verso il basso e diventa significativo il peso delle rinnovabili, per uno strano fenomeno il costo dell’elettricità cresce.
A pesare sul costo dell’elettricità c’è il fenomeno tutto italiano del costo del dispacciamento (in bolletta tra gli oneri di rete), altri 300 milioni circa a trimestre. In una fase del mercato elettrico contraddistinta dalla sovraccapacità, assistiamo ad un aumento finalizzato alla speculazione sul mercato dei servizi di dispacciamento: l’offerta di energia viene gestita da traders e produttori termoelettrici che sono in grado di rendere corto (la domanda supera l’offerta) un mercato che di per sé sarebbe lungo.
Federconsumatori e UNC chiedono un intervento da parte delle, al momento, impassibili le autorità preposte: Antitrust, AEEGSI e MISE. Le associazioni denunciano il sistema di speculazione in atto ed evidenziano anche un abuso di posizione dominante che taglieggia i consumatori domestici.
 


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