Decreto mutui, UNC: Bankitalia e Mef coinvolgano le associazioni dei consumatori
Un incontro con la Banca d’Italia e con il Ministero dell’Economia. È questa la richiesta dell’Unione Nazionale dei Consumatori, avanzata in vista della stesura dei due provvedimenti attuativi necessari per poter completare il processo che recepisce la direttiva Ue del 2014 riguardante i mutui e l’inadempienza dei clienti. “Un fatto positivo, se sarà ascoltata la voce dei consumatori”, dichiara Massimiliano Dona, segretario nazionale dell’associazione. “Le associazioni dei consumatori devono essere coinvolte non solo nella stesura di questi due importanti decreti attuativi, ma anche nelle procedure conseguenti, come avviene per i rappresentanti sindacali nell’ambito del lavoro. Solo così eviteremo che il cliente in difficoltà si senta in balia della banca, magari male informato sulle alternative possibili”.
Per quanti non ricordassero il contenuto del decreto in questione, che ha già ricevuto il va libera da parte del Consiglio dei Ministri lo scorso aprile, è bene sapere che con il recepimento della direttiva Ue, le banche hanno la possibilità di entrare direttamente in possesso della casa sotto ipoteca, senza passare dalle aste giudiziarie: 18 rate non saldate e il mutuatario perde l’immobile. Perché la direttiva produca i suoi effetti però, il Consiglio dei Ministri ha stabilito che Banca d’Italia e Mef redigano due decreti attuativi. In particolare, quello della Banca d’Italia riguarderà la parte relativa all’informazione dei cittadini sulla possibilità di vedersi sottotratto l’immobile da parte del finanziatore in caso di inadempienza.
Il Mef invece si occuperà della normativa di dettaglio relativa alla diligenza del finanziatore per conseguire la vendita al miglior prezzo di realizzo, il divieto del finanziatore di condizionare la conclusione del contratto di credito alla sottoscrizione della clausola ed il fatto che il consumatore deve essere assistito da un consulente per valutare la convenienza della clausola. “Consulente che, ovviamente, deve poter essere anche un’associazione di consumatori. È importante, comunque, che in tutte queste fasi sia previsto per decreto il controllo e la supervisione delle associazioni di consumatori, per prevenire possibili abusi da parte delle banche”, ha concluso Dona.