Auto, niente più bollo ma accise più alte? Consumatori: pessima idea
Abolire il bollo auto aumentando le accise sui carburanti? E’ l’idea lanciata ieri dal Premier Matteo Renzi. E subito si scatenano le reazioni contrarie di alcune Associazioni dei consumatori. Secondo l’Adoc “un aumento delle accise comporterebbe un ricarico gravoso per tutti i consumatori” e non vale il principio secondo cui in questo modo paga solo chi inquina. L’Unione Nazionale Consumatori tuona: “E’ un’idea pessima. Mentre il bollo auto si paga seguendo, almeno in parte, il principio della capacità contributiva, fissato dall’art. 53 della Costituzione, dato che dipende dalla potenza del veicolo, le accise sui carburanti le pagano tutti”
“Le pagherebbero anche i pendolari costretti ad andare al lavoro in macchina o chi, per mestiere, deve viaggiare – commenta Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori- Purtroppo, per finalità non certo economiche ma per logiche di consenso, da anni si eliminano o si abbassano le tasse visibili e favore di quelle invisibili, che paghi senza accorgertene, come Iva e benzina. Ormai di tasse visibili sono rimaste solo bollo auto e Tari. Se eliminiamo il bollo auto, resta solo la Tari. Inoltre ci si dimentica che il bollo auto finanzia le Regioni. Come compenseranno queste minori entrate?” aggiunge Dona.
Secondo l’Adoc “aumentare il costo dei carburanti si tradurrebbe in un ricarico dei costi di tutti i prodotti, in primis quelli alimentari, dato che il 90% del trasporto delle merci in Italia avviene su gomma. E a pagare sarebbero tutti i cittadini, che usino la macchina o meno – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – le accise, che oggi costituiscono il 60% del costo reale della benzina, andrebbero al contrario diminuite se non abolite, al fine di evitare spese ingiustificate a carico dei consumatori. Ricordiamo che l’Italia, dopo Norvegia e Olanda, è il Paese europeo dove rifornirsi costa di più. Da noi si spende il 12,2% in più della media europea, con punte fino al 26,7% di differenza con la Spagna. In Germania un litro di verde costa il 12% in meno, con la Gran Bretagna la differenza è del 6%, con la Francia è del 13%. Ma va considerato anche che, considerando il reddito medio netto di una famiglia, la spesa per la benzina in Italia incide sul 9,4% del reddito. Praticamente poco meno del 10% dello stipendio se ne va al distributore. Sensibile la forbice con il resto d’Europa: in Germania i carburanti impegnano il 4,8% del reddito, in Francia il 5,8%. Mediamente in Europa l’impatto sul reddito è pari al 5,9%. Il 3,5% in meno dell’Italia, pari a circa 200 euro l’anno. Che, sicuramente, le famiglie potrebbero investire in modo diverso. Va anche sottolineato che per la maggior parte dei cittadini l’utilizzo dell’auto è obbligato, in quanto l’alternativa del trasporto pubblico locale, nelle città e in particolare nelle periferie, è praticamente inesistente. Sul fatto che il bollo auto vada abolito siamo concordi, da anni denunciamo che per saldare le rate del bollo auto una famiglia spende in media 2440 euro per ogni vettura posseduta, considerando che l’età media di un’auto si è allungata anche oltre i 10 anni. Una somma pari al 12,6% di quanto mediamente speso per l’acquisto, senza contare la svalutazione del mezzo. Crediamo che una soluzione sia quella di prevedere il dimezzamento dell’importo del bollo auto dopo 5 anni di possesso e il totale annullamento dopo 10 anni di vita della vettura. Una soluzione già adottata in Francia e in altri Paesi Europei e che, se venisse adottata anche in Italia, permetterebbe alle famiglie di alleggerire, e di molto, le loro uscite e di partecipare alla ripresa economica”.