frecciarossa

Pendolari e operatori contrapposti in nome del libero mercato? E’ la guerra che si è scatenata dall’estate scorsa sull’unico segmento a libero mercato del settore ferroviario, quello dell’Alta Velocità. La disputa quasi filosofica che si è accesa riguarda i confini del diritto al profitto da parte dell’azienda e il diritto alla mobilità dei cittadini. Assoutenti ha scritto al Ministro dei Trasporti Graziano Delrio chiedendo di salvaguardare il libero mercato tutelando i cittadini-abbonati. 
L’Associazione suggerisce una strada da percorrere: il Ministero dei Trasporti, ad esempio, potrebbe comprare dei vaucher/viaggi sia sui treni a mercato Trenitalia sia su quelli di NTV e destinarli ad assicurare un numero congruo di posti agli abbonati AV su ciascun convoglio fra quelli individuabili da commissioni paritetiche formate su basi macroregionale da Comitati Pendolari, Imprese Ferroviarie, Regioni e MIT.
I vaucher non significherebbero sconti sugli abbonamenti AV (i cui importi sono liberamente decisi dalle Imprese ferroviarie) ma, attraverso un contributo ponderato sul gap tariffario degli abbonamenti con la media delle tariffe base e delle tariffe scontate normalmente praticate dalle imprese ferroviarie, servirebbe ad assicurare che un determinato numero di posti sia preventivamente escluso dai sistemi di vendita delle imprese ferroviarie. Una soluzione che garantirebbe la salvaguardia delle logiche di un libero mercato, ma tutelerebbe il cittadino.
“La scelta di introdurre l’obbligo di prenotazione da parte degli abbonati AV è infatti legittima esclusivamente se il cittadino-abbonato ha la garanzia di trovare il posto – scrive Assoutenti – L’AV è stata venduta come la metropolitana d’Italia. Evitiamo dunque, tutelando le logiche del mercato, che le migliaia di abbonati che la utilizzano ne siano incolpevoli vittime”.


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