“Quello che si terrà il prossimo 6 maggio per i farmacisti non sarà solo uno sciopero per il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro, ma sarà anche uno sciopero per difendere la propria dignità di lavoratori”: è quanto afferma il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti di fronte allo sciopero intersettoriale del terziario indetto per il prossimo 6 maggio, invitando all’adesione il personale laureato dipendente delle farmacie. La mobilitazione riguarderà turismo, servizi, pulizie e multiservizi, farmacie private e comparto termale, con un milione e mezzo di lavoratori in attesa di rinnovo del contratto in  media da oltre tre anni.
La mobilitazione è stata indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti Uil: si tratta di una protesta, spiegano i sindacati, “per rivendicare a gran voce il rinnovo dei rispettivi contratti nazionali di lavoro attraverso i quali garantire un dignitoso aumento salariale, nuove norme per la valorizzazione della professionalità e per il mantenimento dei livelli occupazionali”.
“Nella migliore delle ipotesi i lavoratori aspettano il rinnovo del contratto nazionale di lavoro da  tre anni, nella peggiore da sei – hanno stigmatizzato le quattro sigle in comunicato sindacale unitario diffuso nei giorni scorsi – In tutto questo tempo le controparti datoriali, hanno con diversi accenti e modalità, cercato di negare il valore del contratto collettivo nazionale  di lavoro subordinandone il rinnovo a forme più o meno esplicite di restituzione attraverso il peggioramento di parti economiche e normative. Sono baristi, camerieri, cuochi, operatori del comparto pulizia e sanificazione, attività ausiliarie e facility management, addetti mense, receptionist, impiegati di agenzie di viaggio, lavoratori dei fast food, operatori  del comparto termale, farmacisti, professionisti cui spesso ci rivolgiamo per soddisfare bisogni imprescindibili, per necessità connesse alla salute, per servizi fondamentali nella nostra vita quotidiana – conclude il comunicato –  Operano in settori strategici per l’economia del nostro paese, che rappresentano una componente rilevante del Pil Italiano come il turismo e il sistema degli appalti; svolgono lavori importanti come ad esempio la refezione e le pulizie nelle scuole, negli asili e negli ospedali nonché prestazioni attinenti la salute delle persone”.
Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti sostiene lo sciopero e denuncia le condizioni precarie in cui lavorano i farmacisti dipendenti. “Nelle farmacie private – dice la sigla – da troppo tempo si assiste ad un progressivo deterioramento della qualità del lavoro, con i livelli dei diritti che si vanno progressivamente assottigliando. La retribuzione di 7,20 euro netto/ora, tra le più basse in Europa, non rappresenta l’unica problematica, che oggi riguarda anche turni di lavoro massacranti, la rinuncia alle ferie, la presenza tollerata e compiacente al banco di personale non laureato e per ultimo l’utilizzo degli stage post-laurea che riducono drasticamente i livelli occupazionali. In questo contesto, fatto anche di rapporti di lavoro retribuiti con i “voucher”, non mancano gli inviti a consegnare, pena il licenziamento, farmaci senza la dovuta ricetta medica”. Per i liberi farmacisti si tratta di “un clima, quello vissuto dai lavoratori delle farmacie private, che assomiglia sempre di più ad una forma di “neoschiavismo” con il personale laureato sottomesso al silenzio ed adibito di frequente a mansioni di magazziniere e tuttofare del titolare di farmacia. Farmacisti di serie A e farmacisti di serie B, con pochi diritti e molte responsabilità anche di carattere penale”. L’associazione invita dunque a sostenere lo sciopero e, in vista della mobilitazione,  ha attivato il proprio ufficio legale per raccogliere eventuali segnalazioni di comportamenti antisindacali.


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