Se fosse ancora in vita oggi Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina, avrebbe compiuto 107 anni. Il Ministero della Salute ha quindi voluto celebrare oggi la Giornata nazionale per la salute della donna. Oltre alle numerose iniziative che si svolgeranno in tutta Italia, è previsto un confronto istituzioni, cittadini e professionisti del Sistema Sanitario Nazionale. Lo scopo è quello di realizzare attraverso tavoli tematici, dei documenti contenenti ciascuno cinque proposte operative per il manifesto dedicato alla salute della donna.
Particolare rilevanza nell’edizione di quest’anno della Giornata è l’attenzione dedicata alla medicina di genere che si occupa delle differenze biologiche e socio-culturali tra uomini e donne e della loro influenza sullo stato di salute e di malattia rappresentando un punto d’interesse fondamentale per il Servizio sanitario nazionale.
Il Ministero ha, pertanto, inteso dedicare al tema una monografia che affronta la tematica dai diversi punti di vista tenendo conto delle peculiarità del nostro sistema-paese, delle varie specialità mediche interessate e delle possibili ricadute per il cittadino, tenuto conto che già l’Organizzazione mondiale della sanità indica il genere come elemento portante per la promozione della salute finalizzata a sviluppare approcci terapeutici diversificati per le donne e per gli uomini.
“Per arrivare a questa maggiore appropriatezza”, ha ricordato il Ministro Beatrice Lorenzin nella prefazione alla pubblicazione, “occorre orientare gli interventi sanitari e costruire percorsi specifici”. La dimensione di genere nella salute è pertanto una necessità di metodo e analisi che può anche divenire strumento di governo e di programmazione sanitaria. Secondo il Ministro, pertanto, è necessario in particolare “promuovere un’attività scientifica con un’ottica di genere, sviluppare individuare fattori di rischio genere in tutte le aree della medicina; includere uomini e donne nei trial clinici, sviluppare diagnosi e cure orientate al genere; formare il personale sanitario e includere gli aspetti di genere nella formulazione dei budget sanitari”.
La monografia, grazie alla collaborazione di prestigiosi esperti, è sviluppata in una parte sistematica e programmatica che tratta delle politiche sanitarie in un’ottica di genere, dei determinanti di salute, dell’organizzazione sanitaria, dello stato dell’arte in ambito legislativo e del ruolo chiave della medicina di base. Nella seconda parte, il volume illustra lo stato dell’arte relativo ad alcuni aspetti clinici: sono infatti trattate alcune malattie come i tumori, le demenze, le malattie cardiovascolari, autoimmuni, endocrine e respiratorie, l’artrosi e l’obesità, descrivendo le principali differenze tra l’uomo e la donna nell’incidenza, nella sintomatologia, nel decorso clinico e nella risposta alle terapie farmacologiche. Un articolo dedicato ai trapianti d’organo mette in luce come le differenze di sesso e genere interagiscano ed entrino in gioco nel trapianto d’organo, le donne sono più spesso donatrici che riceventi mentre i riceventi sono soprattutto uomini.
La ricerca biomedica nell’ambito della medicina di genere in questo ultimo decennio ha fatto grandi progressi, ad esempio nei meccanismi patogenetici, e ora sappiamo che anche la cellula isolata ha un sesso e caratteristiche e suscettibilità farmacologica diversa se femminile o maschile.
È la prima volta che in ambito ministeriale si sottolinea il contributo della medicina di genere alla sviluppo di una sanità personalizzata, a misura delle donne e degli uomini. Il volume è scaricabile in formato elettronico dal portale dedicato www.quadernidellasalute.it sia direttamente in pdf, sia tramite l’App Edicola salute.


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