Liberalizzazione farmaci fascia C, si può ancora fare qualcosa?
“Non capisco perché un farmacista laureato non possa vendere i farmaci di fascia C in una parafarmacia”: eccole qui le parole che il Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi rilascia in un’intervista al Corriere della Sera sul ddl concorrenza, in cui vengono ripercorsi gli ostacoli e le resistenze poste da diverse lobby al disegno di legge. Il Ministro parla di farmaci e di Uber, di mercato dell’energia e di concorrenza. Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, da tempo in battaglia per ottenere la liberalizzazione dei medicinali di fascia C, commenta: “Fa male sentire una così chiara ammissione d’impotenza”.
Dopo le modifiche in corso a Senato, il ddl concorrenza dovrà tornare alla Camera – la speranza espressa dal Ministro è che venga approvato entro maggio o giugno – e nel frattempo si è scontrato con le pressioni di diverse lobby. Quali? Spiega Guidi al Corriere: “Noi abbiamo mandato in Parlamento un provvedimento che va ad incidere su molti settori importanti: dall’energia alle telecomunicazioni; dalle assicurazioni alle farmacie. C’è uno status quo che è stato scosso e quindi sapevamo che ci sarebbero state resistenze”. Ad esempio, non è stata liberalizzata la vendita dei farmaci di fascia C. “Io ero favorevole alla norma che liberalizzava, anche se ricordo che essa non era nel testo originario – prosegue Guidi – Sono favorevole in quanto non capisco perché un farmacista laureato non possa vendere questi farmaci per esempio in una parafarmacia. Ma, anche qui, il Parlamento ha deciso diversamente”. E poi ci sono state le proteste dei tassisti contro Uber. E c’è la fine del mercato tutelato dell’energia, che dal suo canto viene contestato da diverse associazioni di consumatori. “Il consumatore diventa presto in grado di scegliere quale è per lui il profilo più conveniente – spiega il Ministro – È sbagliato credere che gli utenti non siano in grado di scegliere. L’importante è assicurare che ci siano offerte trasparenti e comparabili”.
Le parole sui farmaci e farmacisti non passano inosservate al Movimento Nazionale Liberi Farmacisti. Dice il suo presidente Vincenzo Devito: “Fa male sentire una così chiara ammissione d’impotenza da parte di un Ministro della Repubblica. Avevamo percepito sin dalla riunione del Consiglio dei Ministri del 2015 e dalla decisione di non procedere con un decreto legge che il Ministro Guidi sulla liberalizzazione dei farmaci di fascia C avesse trovato delle “barricate” all’interno del Governo e in particolare da coloro che all’interno della maggioranza difendono gli interessi corporativi. Tuttavia, pensavamo che questo isolamento non fosse condiviso da chi sino a ieri aveva fatto dell’equità e pari opportunità, la propria bandiera”. Per i Liberi farmacisti ci sarebbe ancora tempo per correggere il ddl concorrenza nel dibattito in aula.
“Ricordiamo che non solo il Ministro dello Sviluppo Economico, ma anche Antitrust, Ocse, Commissione Ue, Associazioni dei consumatori e numerosi economisti, non capiscono perché un farmacista laureato non possa vendere i farmaci di fascia c in una parafarmacia – continua Devito – Abbiamo messo on-line sulle nostre piattaforme social un video che spiega perché bisogna liberalizzare questi farmaci, siamo andati in audizione al Senato smontando “pezzo per pezzo” tutte le obiezioni contrarie a questa apertura di mercato. Ora non ci sono più alibi, se non si liberalizzerà sarà per motivi politico elettorali legati al rapporto che alcune forze politiche hanno con gli interessi di lobby e corporazioni. Al Governo l’invito a tornare sui propri passi: cambiare opinione è manifestazione d’intelligenza”.