Roma, scandalo affitti: Codacons deposita costituzione di parte offesa
Cittadini danneggiati dalla cattiva gestione dei beni pubblici. Il caso è montato negli ultimi giorni – ultimo nel tempo, ma non è la prima volta che accade a Roma – e riguarda gli affitti del patrimonio immobiliare della Capitale concessi per pochi spiccioli e a canoni ampiamente inferiori ai valori minimi di mercato. Ora si muove anche il Codacons, che ha depositato formale costituzione dei parte offesa nel procedimento della Procura della Repubblica di Roma relativo al caso “affittopoli”.
L’obiettivo, spiega il Codacons, è quello di tutelare la collettività, nello specifico i cittadini residenti a Roma, danneggiati da una mala gestione dei beni pubblici – in questo caso gli immobili di proprietà del Comune – e chiedere un risarcimento nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti responsabili di illeciti. L’associazione ha quindi chiesto essere ammesso in qualità di parte offesa, “riservandosi la facoltà di promuovere, nelle forme e con le modalità prescritte dalla legge, la costituzione di parte civile nel procedimento penale che eventualmente dovesse essere instaurato, al fine di ottenere il risarcimento di tutti i danni subiti e subendi in conseguenza del denunciato comportamento criminoso”.
Si legge nell’atto di costituzione depositato in Procura: “In un momento storico e delicato come quello che si sta vivendo dove tutta la collettività è chiamata a sostenere sacrifici, dove scompaiono risorse pubbliche destinate alla cultura, alla formazione e alla crescita, si assiste in maniera surreale e apparentemente illegittima a continui scandali legati a reati commessi nei confronti, non solo della pubblica amministrazione ma, soprattutto, a danno della collettività, con sottrazione di fondi pubblici. Tra gli scandali che prepotentemente vengono riportati alla ribalta e agli onori della cronaca da tutti i media, stampa e siti web, vi è quello denominato “AFFITTOPOLI” che coinvolge il patrimonio immobiliare comunale con un possibile danno alle casse dell’amministrazione di 100 milioni di euro l’anno oltre al possibile configurarsi di responsabilità e fattispecie penalmente rilevanti.[…] E’ dovere pubblico per i soggetti ai quali è demandata una funzione implicante maneggio di denaro o beni pubblici, di rendere conto della correttezza di gestione, con un rispetto ancor più rigoroso di giudizi e valutazione di probabilità e opportunità delle operazioni poste in essere nel rispetto dei principi di imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità, oltre che nell’ottica di correttezza e trasparenza della p.a.”
La sottrazione di risorse economiche ai cittadini è un reato configurabile in FURTO a favore di pochi . Dovremmo costitutire un comitato di cittadini per fare una class action nei confronti di tutti gli amministratori del Comune di Roma che per anni hanno gestito la situazione e che devono pagare con i loro beni e risorse economiche per il danno procurato alle casse del Comune di Roma.
Secondo notizie da Mentana La7 e il Fatto Quotidiano si tratterebbe così del Codacons contro il Codacons o più semplicemente del Codacons contro il suo Presidente. Nevvero? Chiedete lumi altrimenti è notizia che prende per i fondelli