Il 2015 sarà l’anno della svolta per l’editoria? L’anno si è chiuso, per la prima volta dopo cinque anni di segno meno, con segni positivi per il mercato del libro in Italia: torna a crescere la lettura di libri di carta, diminuisce un po’ quella di libri digitali, il mercato segna un più 0,7% complessivo nei canali trade. Il lettore è più autonomo, flessibile ed esigente. La fotografia viene dall’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) e i dati sul mercato del libro 2015 saranno presentati domani a Venezia.
“E’ l’alba di un giorno nuovo? – si chiede l’AIE – Il 2015 rappresenta l’anno della svolta: torna infatti timidamente a crescere la lettura di libri di carta e in parallelo rallenta – anche se impercettibilmente – quella di libri digitali, si mixa ancor più la produzione di libri di carta e digitali, ma soprattutto torna positivo il mercato, che per i libri di carta registra un +0,7% nei canali trade (dato Nielsen per AIE). Se si considera tutto il mercato – fatturato ebook e tutti gli altri canali (fiere, bookshop museali, etc..) – secondo le stime dell’Ufficio studi AIE, il 2015 chiude con un +1,6% sull’anno precedente”.
La lettura di libri di carta segna un più 1,2% complessivo: tornano a leggere soprattutto lettori deboli e occasionali. Le fasce dei bambini e ragazzi (6-14enni: 46,5%), le fasce pre-scolari (63%) e gli Young Adults (52,5%) continuano a leggere più libri rispetto alla media della popolazione italiana, che si attesta al 42% (lettori di almeno un libro non scolastico nell’anno). Rallenta invece la lettura degli ebook, che segna un meno 5,6% rispetto nel 2015, anche se questa riguarda una fascia di popolazione che si mantiene stabile, intorno ai 4,5-5milioni di persone – la lettura di ebook è poi quasi il doppio della media fra i giovani dai 15 ai 19 anni.
La crescita annuale è trainata soprattutto dal segmento Bambini e Ragazzi, che rappresenta nei canali trade – esclusa la grande distribuzione – il 17,4% del valore e il 22,9% delle copie (con il 10,3% dei titoli pubblicati). La non fiction generale – ovvero i libri di politica, attualità, religioni – con un +0,6% a valore e un +1,2% a copie ha contribuito al risultato positivo complessivo. Bene anche la fiction, che chiude in crescita a valore (+2,6%) ma negativa a copie (-1,4%, forse compensata dai download degli ebook). La vendita di ebook nel 2015 ha raggiunto, secondo le stime dell’ufficio studi AIE, i 51milioni di euro: il 4,3% delle vendite trade.
Cosa rivela questo panorama? “Questi risultati positivi, dopo anni di sofferenza – commenta il responsabile dell’Ufficio studi AIE, Giovanni Peresson –, indicano che anche il libro, prodotto anticiclico per eccellenza, si è collegato all’andamento economico generale e quindi diventa sempre più decisivo il livello di qualità delle proposte editoriali. Segue un trend positivo, che interessa anche gli altri paesi europei: con l’eccezione della Germania, il mercato del libro cresce infatti nel 2015 in tutti i principali Paesi UE. Ciò che è cambiato è il lettore: più autonomo, disincantato, flessibile. Qui si giocherà la partita vera del 2016”.


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