Sostenibilità nelle isole minori: lento progredire verso un futuro più green (Foto Pixabay)

La sostenibilità ambientale nelle isole minori italiane rappresenta ancora una sfida complessa e articolata. Secondo il VI rapporto “Isole Sostenibili 2024”, redatto da Legambiente e dall’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IIA), l’indice medio di performance delle 26 isole minori esaminate si attesta al 46%. Questo indice, calcolato sulla base di vari parametri come consumo di suolo, gestione dei rifiuti, risorse idriche, sviluppo delle rinnovabili, mobilità e aree naturali protette, evidenzia il lento progredire della transizione ecologica in questi territori.

Il rapporto offre una panoramica dettagliata sulla performance delle 26 isole minori prese in esame ma anche, novità di quest’anno, una lettura sulla gestione dei rifiuti dal 2019 al 2022 con una produzione salita del 3% nel periodo analizzato.

Tra le isole che si distinguono per una maggiore sostenibilità troviamo Capri e Sant’Antioco, con un indice rispettivamente del 62% e del 60%. Altre isole con performance sopra la media includono l’isola del Giglio (57%), le Tremiti (55%), San Pietro (54%) e Ustica (53%). Invece, le performance di Ischia, delle Eolie e di La Maddalena sono sotto il 40%, con Salina che registra un preoccupante indice di sostenibilità sotto il 20%.

Raccolta differenziata e gestione delle risorse idriche

Nel 2022, rispetto alla panoramica dei temi ambientali, la raccolta differenziata nelle isole minori si è attestata al 56%, al di sotto dell’obiettivo europeo del 65%. La dispersione idrica, secondo i dati Istat relativi al 2018, è del 40%, un dato preoccupante che richiede interventi urgenti.

Per quanto riguarda l’energia, le isole non interconnesse alla rete elettrica nazionale hanno raggiunto solo marginalmente gli obiettivi per il solare fotovoltaico, mentre sono ancora lontane dagli obiettivi per il solare termico (16,21%).

La mobilità rimane una sfida, con 63 auto ogni 100 abitanti, indicativo di una prevalenza dell’uso dell’auto privata per ogni tipo di spostamento. Il consumo di suolo, soprattutto nelle Eolie e La Maddalena, continua a crescere, mettendo sotto pressione gli ecosistemi locali (dati ACI 2022).

Proposte di Legambiente e CNR-IIA per un futuro sostenibile

L’osservatorio Isole Sostenibili di Legambiente e CNR-IIA, per accelerare il passo della sostenibilità, propone quattro azioni per accelerare il percorso verso la sostenibilità: istituzione di una cabina di regia unica presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica; realizzazione di una road map per portare le piccole isole a essere 100% rinnovabili entro il 2050; promozione di politiche di adattamento alla crisi climatica partendo dalla rigenerazione urbana e dalla gestione efficiente delle risorse idriche; e coordinamento unico sulla gestione dei fondi del PNRR, con un focus sull’efficientamento della gestione dei rifiuti.

Andrea Minutolo di Legambiente sottolinea come le isole minori debbano diventare centri di sostenibilità, trasformandosi in laboratori di innovazione ambientale: “Il ‘potenziale’ sostenibile delle isole minori messo in evidenza nella VI edizione del rapporto ha bisogno di una nuova narrazione in grado di trasformare le piccole isole da luoghi di bellezza, di mare pulito e di vacanze estive, in centri culturali, di ricerca e di innovazione, anche in campo ambientale. I diversi attori coinvolti in questo necessario processo di cambiamento devono mettere al centro le isole minori per farne cantieri di sostenibilità, come sta avvenendo in diverse parti di Europa. La nuova chiave di lettura dell’Osservatorio Isole Sostenibili suggerisce che anche le criticità rilevate e i ritardi accumulati su vari temi ambientali possono diventare concrete opportunità di sviluppo, partendo innanzitutto dalla condivisione di buone pratiche, su cui puntare per costruire sinergie territoriali che siano riferimento e stimolo al miglioramento”.

Francesca Battistelli del CNR aggiunge che, nonostante le sfide, molte isole stanno implementando buone pratiche in tutti i settori analizzati. “Le Isole minori hanno caratteristiche peculiari che non sempre rappresentano un vantaggio nel percorso verso la sostenibilità, come per esempio i picchi turistici stagionali, per cui esistono impianti sovradimensionati per le effettive necessità degli abitanti durante il resto dell’anno. Nonostante ciò, molte piccole isole stanno dimostrando di essere protagoniste della transizione ecologica, implementando buone pratiche in tutti i settori analizzati dal Report ‘Isole Sostenibili’ (acqua, suolo, turismo, rifiuti, energia, mobilità). Sicuramente occorre partire dai dati per poter fare delle scelte che vadano nella giusta direzione, dati che a volte sono lacunosi o mancanti. Con il lavoro dell’Osservatorio Isole Sostenibili proviamo a raccoglierli e metterli a confronto, ma soprattutto vogliamo dimostrare che le isole minori sono in molti casi laboratori di sostenibilità e rappresentano il territorio (l’humus) ideale per progetti e innovazioni da replicare poi nelle altre isole più grandi e nel continente, anche attraverso strumenti quali fondi e programmi nazionali ed europei di investimento. Le isole potrebbero sembrare ‘piccole’, ma solo da un punto di vista territoriale. Se inserite in un circuito virtuoso di sostenibilità possono dimostrare, anche unendosi per fare massa critica, di essere ‘grandi’ poli di attrattività e innovazione nella strada verso la transizione ecologica”.

La gestione dei rifiuti

Le isole minori italiane sono un patrimonio unico, ma la loro sostenibilità è messa a dura prova da numerose sfide ambientali. Il rapporto dedica un focus particolare alla gestione dei rifiuti, evidenziando una produzione complessiva aumentata del +3% dal 2019 al 2022. Alcune isole come Santa Maria Salina hanno ridotto la quantità di rifiuti prodotti del 18%, mentre altre come le Tremiti hanno visto un incremento significativo (+219%). La raccolta differenziata ha mostrato tendenze variabili, con alcune isole che hanno migliorato notevolmente le loro performance e altre che hanno registrato un calo, come il comune di Porto Azzurro (isola d’Elba) che registra la contrazione più significativa con (-61%) di secco prodotto.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)